Wednesday, February 04, 2009

"Sono Harvey Milk e voglio reclutarvi tutti"

Harvey Milk fu il primo uomo politico dichiaratamente omosessuale ad essere eletto per una carica pubblica. Milk riesce a riunire la comunità gay di San Francisco e a portare avanti la sua campagna, la sua lotta per la difesa dei diritti basilari di ogni essere umano, una lotta per la salvaguardia delle libertà personali, una battaglia a muso duro contro l'intolleranza, l'ignoranza bigotta e repressiva. Nel 1978, a neanche cinquant' anni, la sua vita viene bruscamente interrotta dalla follia di un ex Consigliere Comunale, Dan White, che lo uccide insieme all' allora Sindaco di San Francisco. Fortunatamente il suo pensiero, la sua forza, il Movimento da lui innescato, non si spegne con la sua vita ma continua a vivere in coloro che sono stati in grado di raccogliere il suo messaggio.
Perché quella di Harvey Milk non è solo una campagna per i diritti degli omosessuali ma qualcosa di più vasto, più universale. La libertà è un diritto assoluto di cui tutti dobbiamo disporre. Sia che riguardi la propria sessualità che il proprio credo religioso. Quello per cui Milk si è battuto, soprattutto negli ultimi anni del suo impegno politico, è stato evitare un pericoloso precedente che un Paese dichiaratamente democratico non poteva permettersi, una legge che avrebbe di fatto discriminato gli omosessuali privandoli di quei diritti sanciti dalla stessa Costituzione.
E' ad opera di Gus Van Sant questo biopic sulla figura di Harvey Milk e rispetto al precedente (e bellissimo aggiungerei) Paranoid Park, abbandona, ma non completamente, certi percorsi registi e preferisce lasciare più spazio alla figura centrale, tratteggiata con grande sensibilità (ma qui Sean Penn ci ha messo anche il suo grande talento) senza eccedere in incursioni troppo approfondite nella vita privata, vero neo della maggior parte delle biografie cinematografiche. Estrema sensibilità anche nel parlare dell' omosessualità, argomento che ancora imbarazza parecchi benpensanti e tutti coloro che abbassano lo sguardo, disturbati (disgustati?) di fronte a due persone dello stesso sesso che si scambiano effusioni.
Proprio per questo grande attenzione è stata riservata al messaggio di Harvey Milk che arriva dal 1970 a oggi con la stessa forza, ricordandoci quanti pochi passi avanti sono stati fatti e quanti invece semplicemente di lato, modo ottimistico per definire quelli fatti all' indietro.

13 comments:

Anonymous said...

Ennesima recensione positiva per questo (bellissimo) film.
Davvero un plebiscito.
Ne sono molto lieto, pur non essendo un fan "della prima ora" di Van Sant.

chimy said...

Concordiamo anche qua completamente :).

Questa settimana stai avendo dei ritmi assurdi, non riesco più a starti dietro :p

nicolacassa said...

Grande cugino!

Tob Waylan said...

Visto oggi e già postato un pensiero sul blog...bellissimo Film, non vedo l'ora di procurarmelo in lingua originale.
I complimenti a te invece si sprecano, ti stancherai di sentirmi dire sempre "bellissima recensione" ^^

Anonymous said...

Uno dei piu' recenti passi indietro e' stato il referendum sulla Proposition 8, tenutosi in California il 15 maggio del 2008, che si e' concluso di fatto con l'abolizione del diritto a sposarsi per i gay, a partire dal 5 novembre 2008 ...
Speriamo in Obama, va', che e' meglio ...

Weltall said...

@Mr. Hamlin: eh già! Il film merità tutte le critiche positive che sta ricevendo ^__^

@Chimy: eh eh eh il fatto è che sono rimasto indietro nelle ultime settimane e sto un po' correndo per recuperare il maggior numero di film possibili. Ora ho in coda Il Matrimonio di Lorna ^__^

@Nick: grande anche a te ^__*

@Tob: si, ho letto da te e mi trovo perfettamente d'accordo! Naturalemnte ti ringrazio ancora una volta per i sempre graditi complimenti ^__*

@kusanagi: già! Mi sa che l'unica cosa da fare è sperare in Obama!!!

Anonymous said...

Come sempre non mi rimane che dire il mio solito "D'accordissimo!!"
Ale55andra

Weltall said...

@Ale55andra: mi piace, chiaro, semplice e conciso ^__*

Giovanni Lembo said...

Io vado un po' controcorrente e, pur amando moltissimo la filmografia di Van Sant, devo dire che Milk mi ha lasciato piuttosto indifferente... a livello registico mi è sembrato un passo indietro rispetto non ai suoi film sperimentali - e irrangiungibili - Elephant o Paranoid Park - ma anche rispetto ai suoi film mainstream (che mi sono piaciuti moltissimo).
Apprezzamenti per l'argomento trattato, ma la figura di Harvey Milk mi è sembrata troppo semplicistica e retorica, troppo... convenzionale...senza dubbio sincera, ma da Van Sant mi aspetto sempre qualcosa di più.

Pupottina said...

hola!
eccomi a ricapitolare i post che ho perso...
anche Milk sembra interessante...
forse ho visto un trailer.... ma suscita curiosità anche grazie al tuo post
;-)

Weltall said...

@Vagabond: registicamente è sicuramente l' inverso di Paranoid Park ma ho avuto l'impressione di una scelta operata per concentrare tutta l'attenzione sul messaggio di Milk. La stessa cosa è stata fatta per la storia, ripulita dai dettagli sulla vita personale che francamente sono la parte più fastidiosa dei biopic.
Poi, sul fatto che il film ti abbia lasciato indifferente, quella è una cosa soggettiva e non mi permetto di discuterla ^__^

@Pupottina: l' interpretazione di Sean Penn si merita da sola la visione!
Grazie per tornare indietro a leggere i vecchi post ^__^

Giovanni Lembo said...

Hai scritto bene, il film è un "messaggio" lanciato verso gli spettatori, ed è per questo che mi ha lasciato freddo.
Mica possiamo essere d'accordo su tutti i film! Il bello è discuterne!

Weltall said...

@Vagabond: penso che alla fine la nostra divergenze d'opinioni sta nel modo in cui questo "messaggio" ci ha raggiunto.
Son d'accordo sul fatto che non si può essere sempre d'accordo ^__*
Le differenze di opinioni rendono le discussioni anche più interessanti secondo me ^__^