Wednesday, February 18, 2009

Masochismo sulle note di Schubert

Dove finiscono i sadici giochi di Funny Games iniziano i giochi di potere de La Pianista. Dove dei perfetti sconosciuti usavano violenza psicologica e fisica su di una ignara famiglia, qui i rapporti che legano vittima e carnefice sono più comuni e ordinari, come quello di una madre con la figlia, di un insegnante con i suoi allievi, di una donna con il suo amante. Haneke esplora senza esitazione questi legami cominciando dalla protagonista e da sua madre.
Lei è Erika, insegnante di piano in un rinomato conservatorio. Intuiamo subito quanto la madre sia possessiva e ossessiva nei suoi confronti, nel controllarle la vita (possiamo solo immaginare da quanto tempo), nel reprimerla. Un rapporto morboso si amore/odio troppo radicato per poter essere reciso. In conservatorio Erika è un insegnante severa, ferisce i suoi studenti con le sue parole e a volte non solo con quelle. Fuori dalle mura domestiche o del luogo di lavoro, lontano dallo sguardo della madre e dei suoi studenti, la donna abbandona la sua compostezza e si lascia andare alle sue personali perversioni che vanno dal semplice voyerismo, al masochismo. Ma saranno soprattutto le attenzioni che rivolgerà verso di lei un giovane studente a farle cedere tutte le inibizioni e a coinvolgerla in un pericoloso gioco succube/padrone le cui parti si scambieranno in maniera pericolosa.
Che Haneke piaccia o meno, non gli si può negare la straordinaria capacità di entrare nella vita di persone apparentemente comuni e, con una precisione chirurgica, ne elimina strato dopo strato fino a raggiungere la parte più profonda e nascosta. Le sue "vittime" forse non a caso, appartengono sempre ad un ceto medio/alto, la cui facciata patinata e apparentemente perfetta viene ribaltata da, e con, una violenza spesso invisibile ma ugualmente disturbante e insostenibile, la stessa violenza con la quale Erika si auto infligge ferite sul corpo.
La Pianista è un film di Haneke e lo si percepisce in ogni inquadratura, in ogni primo piano dove la splendida Isabelle Uppert trasmette tutto il suo personaggio in completo silenzio, con una recitazione totalmente "fisica".
La Pianista è un film che i detrattori di Haneke odiano e odieranno mentre non lascerà indifferenti tutti gli estimatori del geniale regista.

8 comments:

Killo said...

Haneke...non posso perderlo...

Mi piace tantissimo come regista...

Spino said...

ero sicuro avresti apprezzato ;)

Weltall said...

@Killo: se tia piace Haneke ti piacerà anche questo ^__^

@Spino: effettivamente anche io ne ero abbastanza sicuro ^__*

Gianmario said...

Ecco questo e' un Haneke abbastanza "perverso", non che di solito sia molto moderato e contenuto nei temi :) Di solito consiglio questo film a qualcuno che non sa nulla di Haneke e che voglio "scandalizzare", di sicuro se resiste fino alla fine non se lo dimentichera' :P Certo che la "signora pianista" non e' esattamente una persona impeccabile come appare all'esterno :)

Pupottina said...

devo vederlo!

Weltall said...

@Gianmario: ma sei crudele ^__* Certo che se uno ne affronta la visione senza conoscere il cinema di Haneke, è probabile che molli prima della fine ^__*

@Pupottina: e si che devi ^__^

Tob Waylan said...

Hu finalmente l'ho visto anche io!
Per ora sottolineo il solito IMMENSO HANEKE, per un commento migliore devo ponderare ancora un poco. Di sicuro disturbante quasi quanto Funny Games, che però per ora resta nella mia Top Hanekiana

Weltall said...

@Tob: mi fa piacere trovarti d'accordo ma, come scrivevo nel post, chi ama Haneke non può che apprezzarlo ^__*