Thursday, August 02, 2007
Ancora neve insanguinata...
Non c' è pace per l'assassina Yuki "Neve di Sangue". Siamo agli inizi del novecento: l'epoca Meiji sta per giungere al termine e il Giappone esce vittorioso dalla guerra Russo-Giapponese. Yuki è braccata giorno e notte dalla polizia, ricercata per l'omicidio di trentasette persone. La sua lunga e sanguinosa fuga termina sulla riva di una spiaggia dove, ferita e circondata, Yuki getta via la sua spada e si arrende alle forze del' ordine. Arrestata e condotta nello stesso carcere dove anni prima la madre la diede alla luce, la sua condanna a morte è inevitabile. Durante un trasferimento però viene liberata da un gruppo di uomini mascherati e condotta al cospetto di Seishiro Kikui, comandante dell' esercito "ombra" alle dirette dipendenze del ministro della Giustizia. In cambio della concessa libertà, Kikui vuole che Yuki tenga sotto controllo l'anarchico Ransui Tokunaga. L' uomo è in possesso di una lettere che se resa pubblica potrebbe far cadere l'attuale governo. Yuki accetta l'incarico e si fa assumere come domestica in casa di Ransui. Una mattina l'uomo esce di casa e chiede a Yuki di accompagnarlo. Giunti in un cimitero per animali dove sono stati seppelliti i suoi compagni anarchici, Ransui confessa a Yuki di sapere che lei è l'assassina "Neve di Sangue" e che il suo scopo e di recuperare la lettera. Ascoltata la storia che si nasconde dietro l'uccisione degli anarchici e compresa l'importanza di quella lettera segreta, Yuki decide di schierarsi al fianco di Ransui. Per il seguito delle avventure di Lady Snowblood, gli scrittori Kazuo Koike e Kazuo Uemura abbandonano il discorso "vendetta" già abbondantemente esaurito nel primo film, ed incentrano la storia su intrighi politici in un periodo di grandi cambiamenti per il Giappone. Devo dire che, pur trattandosi di un sequel un po' forzato, la storia non è neanche tanto male se non fosse per alcune ingenuità in fase di sceneggiatura: innanzi tutto non c'è soluzione di continuità con il film precedente. All'inizio del film troviamo una Yuki in forma e combattiva, ma se sapete come finisce il film precedente (son talmente bravo da non dirvelo) la cosa appare alquanto strana. In secondo luogo, è assolutamente poco credibile che una lettera scritta da un perfetto sconosciuto, che accusa il governo di abusi e violenze per estorcergli una confessione, possa in qualche modo minarle la stabilità. Ma ci si passa sopra facilmente perché il film, pensato per il puro intrattenimento, fa egregiamente il suo dovere anche grazie all' estro registico di Toshiya Fujita, sempre molto ispirato specie nelle sequenze di combattimento. Meno sangue e più azione per una pellicola che si guarda volentieri anche se inferiore alla prima.
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4 comments:
E io adoro sempre Meiko Kaji...
prima magari recupero la visione del primo...
io ho visto la Tigre e il Dragone ..... può bastare!!!
@Nick: bella e letale Meiko Kaji ^___^
@heraclitus: assolutamente si!!! ^__*
@andrea: no che non può bastare!!! C'è molto di meglio in circolazione, fidati ^____*
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