Thursday, November 23, 2006

I Love You...forse volevi dire Su-Ki-Da

"Ti Amo", due semplici parole, brevi ma profonde, capaci di esprimere quel sentimento che lega gli individui in maniera solida e invisibile...e forse proprio per questo, a volte sono le più difficili da pronunciare, semplicemente per l'incapacità di esprimere il più puro dei sentimenti, per la paura di non essere ricambiati o di essere feriti. Lo sa bene Yu, giovane liceale, innamorata di Yosuke un suo compagno di classe che ha abbandonato la squadra di baseball per dedicarsi alla musica. Yosuke passa i suoi pomeriggi in riva al fiume, suona continuamente gli accordi della canzone che stà scrivendo e Yu e li con lui che lo ascolta. Yosuke è segretamene innamorato della sorella maggiore di Yu, la quale ha recentemente subito la perdita di una persona a lei cara. Perciò, Yu decide di soffocare i suoi sentimenti e di permettere a sua sorella e a Yosuke di incontrarsi. Sfortunatamente, la sorella di Yu rimane vittima di un tragico incidente proprio mentre si recava al fiume per incontrare Yosuke. La ragazza entra in coma e le strade di Yu e Yosuke si separano per lungo tempo. Diciasette anni più tardi, Yosuke lavora nel campo della musica ma non è un musicista. Anche Yu lavora in ambito musicale e il destino vuole che i due ragazzi si incontrino, dopo tanto tempo, in uno studio di registrazione dove la ragazza si è recata per un provino. Quei sentimenti soffocati, tutte le parole non dette, l'amore tenuto chiuso in un angolo del cuore, tornano in superficie improvvisamente più vivi e forti che mai come se, tutti quegli anni, non fossero mai passati. Sarà proprio grazie ad un altro evento tragico che questi sentimenti verranno finalmente confessati. Alla sua seconda opera da regista dopo Tokyo.Sora, Hiroshi Ishikawa prosegue come nel suo precedente, con un approccio minimalista alla materia filmica. Le inquadrature, praticamente fisse e ripetute, ritagliano precisi momenti nelle vite dei protagonisti, aiutandoci a familiarizzare con i luoghi e con i personaggi, riempiendo con le immagini il vuoto lasciato dagli esigui dialoghi. Gli attori sono veramente azzeccati sia per i personaggi da giovani, che per i ruoli da adulti. Come per Tokyo.Sora i dialoghi sembrano essere improvvisati, lasciati unicamente alla sensibilità degli attori e il cielo riveste l'importante ruolo di muto testimone degli eventi. Un film bello ma difficile, dai tempi molto lunghi e lenti, consigliato unicamente a chi si avvicina al cinema non solo con gli occhi, ma anche con la mente e con il cuore.

6 comments:

Anonymous said...

Ottimo pezzo cugino, era proprio un bel film!

Weltall said...

Grazie cugino! Meno male che c'è chi ha la pazienza di leggere quello che scrivo ^_________^

Anonymous said...

Ehi riga'
recensione dello stesso film lo stesso giorno! Siete proprio due ciuki ciuki.

Weltall said...

Sei proprio in igghi de chighi minchi!!!
Se guardiamo lo stesso film, che facciamo? ne commentiamo due diversi? Certo che quando ti ci metti, sembra quasi che ciupi alla fonte ^______________________^

Anonymous said...

:DD bella questa cuguina; balla sesi faciuenda meda battutasa

Weltall said...

Poitta mi seu ispiruenda, a is scimproriusu chi seus scriuenda