Tuesday, June 29, 2010

TOY STORY: l' avventura Pixar comincia da qui

Viene da chiedersi se nel 1995, John Lassenter, Andrew Stanton e Brad Bird, già si immaginavano le rivoluzione che il loro primo lungometraggio (e primo in assoluto) animato completamente in computer grafica avrebbe portato al cinema, non solo di genere, e l'importanza che avrebbe avuto negli anni a venire essere riusciti a superare questa sfida tecnologica. Toy Story può essere considerato a tutti gli effetti una pietra miliare, un film che ha aperto la strada a nuove frontiere che sarebbero state esplorate anche da altri che si trovarono sempre e comunque un passo indietro rispetto alla Pixar. Il film di Lasseter e Co. possedeva infatti quelle caratteristiche che sarebbero diventate poi un marchio di fabbrica dello Studio perchè, se da un punto di vista puramente tecnologico i risultati sono sempre stati sbalorditivi (e anche se tecnicamente datato, Toy Story è una meraviglia visiva) si è sempre curata con precisa attenzione la storia e le tematiche dietro il oro film. Da questo punto di vista Toy Story è un vero e proprio tributo alla fantasia, quella genuina alla quale da bambini davamo sfogo per creare mondi e avventure dove i nostri giocattoli erano gli assoluti protagonisti. Il primo grande gioiello Pixar comincia dove questa fantasia finisce, infatti, lontano dallo sguardo del proprio "proprietario", i giocattoli prendono magicamente vita. Tra questi c'è il cowboy Woody, il leader ideale anche perchè giocattolo preferito, la cui posizione viene messa in ombra dall' arrivo del più moderno Buzz Lightyear. Rivalità, gelosia, amicizia, sono gli argomenti intorno ai quali la pellicola si sviluppa, ma anche e soprattutto il nuovo che incombe sul vecchio per prenderne il posto, tematica che fa nascere un naturale parallelo con quanto accaduto, perlomeno nel mercato americano, tra l' animazione "classica", di cui la Disney si è fatta portabandiera per anni, e quella in computer grafica. La seconda ha infatti fatto sparire quasi totalmente la prima, principalmente per motivi economici (costi di produzione e incassi al botteghino) piuttosto che per ragioni artistiche. Altre cinematografie, prima su tutte quella giapponese, ha dimostrato come le due "scuole", chiamiamole così, possono essere anche complementari. Nuovo e vecchio o classico e moderno, che dir si voglia, non devono necessariamente andare in contrasto l' uno con l'altro insomma. Woody e Buzz insegnano.

8 comments:

kusanagi said...

To infinity, and Beyond !!!!!!

Weltall said...

@kusanagi: ecco, questo doveva essere il titolo del post in origine (magari lo riciclo per Toy Story 2 ^__*)

nicolacassa said...

Ricordo lo stupore la prima volta che l'avevo visto, a casa di una mia collega di università (quando studiavo per finta all'università) durante una sessione di studio di chimica...

Weltall said...

@Nick: a casa di una tua collega? A studiare chimica? Capisci anche tu che non è credibile questa storia vero? ^___*

nicolacassa said...

Lei stava a Decimoputzu e avevo preso il treno per andarci...

Weltall said...

@Nick: cosa non si fa per "studiare"...^__*

Rosuen said...

Non mi sembra che stiate commentando il film! ^0^ davvero troppo bello ^_^

Weltall said...

@Rosuen: vero ^__^"