Tuesday, June 22, 2010

Non vado matto per i film mal riusciti

L' instancabile macchina del tempo hollywoodiana continua nel suo interminabile lavoro di recupero delle vecchie glorie del passato, intervenendo nel processo attraverso opere di restyling e ammodernamento che in qualche modo dovrebbero rendere appetibili opere evidentemente datate per il pubblico di oggi. Ed ecco che dopo un bel balzo indietro nel 1983 e necessario "lifting", arrivare nelle sale il film dell' A - Team. Come da manuale il film di Joe Carnahan (ma che è successo a quest' uomo? Qui fa il suo dovere, per carità, ma con Narc sembrava promettere grandi cose...) si inserisce tra i più classici film d'azione americani di oggi, esagerato, riempito di esplosioni, sparatorie, computer grafica ed un parco personaggi smargiassi con la battuta sempre pronta. Tutte cose che nel giusto contesto sono proprio l'ultimo a disprezzare, ma che con la serie scritta e prodotta da Stephen J. Cannel e Frank Lupo non hanno proprio nulla a che fare o meglio, potrebbero anche non disturbare se non fossero state usate per dare un calcio nelle palle a chi ci è cresciuto con le storie di Hannibal Smith e del suo team. Quando ancora non eravamo così smaliziati da usare termini come "serial" o "serie TV", prodotti televisivi come l' A-Team erano i "telefilm americani" e a quelli ci siamo affezionati. Il fattore nostalgia non dovrebbe influire nel giudizio di un prodotto del 2010, ma è impossibile restare indifferenti quando questo "aggiornamento" nasce da necessità unicamente commerciali finendo per snaturare ciò che si è costruito in cinque lunghe stagioni: posso capire la necessità di narrare le origini del gruppo (tra l'altro piacevoli), l'inizio della loro attività di fuorilegge spostata dal Vietnam all' Iraq, e di sviluppare il film intorno al tentativo di scagionarsi dai giochi di potere nei quali sono rimasti invischiati, ma questa non è l' A-Team che ricordo io e quello che ne rimane sono brandelli utilizzati ad arte che, più che strizzatine d' occhio, sono un perfetto specchietto per le allodole (le battute storiche o il furgone di P.E.). L' A-Team che ricordo io faceva saltare i cofani delle macchine e in qualsiasi posto venissero intrappolati riuscivano a costruire qualcosa per scappare o per ribaltare una situazione sfavorevole. Una struttura che si ripeteva quasi episodio dopo episodio ma che funzionava anche grazie al grande carisma degli attori e alla particolarità dei personaggi. Eppure il tempo è implacabile anche con loro e l' Hannibal Smith di Liam Neeson (quasi un' ombra rispetto a quello del compianto George Peppard) viene messo pian pianino in secondo piano rispetto al palestratissimo Bradley Cooper nel ruolo di Sberla che, oltre a mettere in mostra il fisico perfetto ad ogni buona occasione, ruba il posto al Colonnello organizzando il piano finale e recitando la sua storica battuta. E mentre qualcuno del cast originale si presta a simpatici cameo dopo i titoli di coda, non è difficile capire chi invece si è tirato indietro preferendo non prendere parte ad un progetto che ha pregi e difetti di tanti film di genere ma che in questo caso (mi si perdoni il fatto di non riuscire ad essere proprio obiettivo) appare quanto mai sbagliato.

5 comments:

Pupottina said...

pensavo meglio! anche a me piaceva il telefilm...
speravo Liam Neeson fosse più bravo. recentemente l'ho visto in Io vi troverò, in cui è stato bravo. tu, l'hai visto?

Weltall said...

@Pupottina: ci sarebbe voluto veramente poco per farne un film come si deve e invece...vorrà dire che recupererò Io vi Troverò che ancora mi manca ^__*

nicolacassa said...

Che delusione!!

Weltall said...

@Nick: e si...

Anonymous said...

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