Se c'è una cosa che ci ha insegnato Troy di Wolfgang Petersen è che, ai produttori americani, poco importa di rappresentare sullo schermo la profondità della mitologia greca, riducendo l'adattamento dell' Iliade di Omero ad una parata di combattimenti con eserciti immensi e flotte che riempono i mari, lasciando una piccola divagazione "divina" per spiegare la natura del punto debole di Achille situato nel famoso tallone. Una trentina di anni fa le cose erano diverse, il cinema era sicuramente diverso, ma non si aveva certo paura di portare all' attenzione del pubblico quasi, se non completamente, a digiuno di storia greca, racconti legati alla sua mitologia, film che ne raccontano i personaggi e le leggende rimanendo allo stesso tempo prodotti di puro intrattenimento. Un esempio calzante è sicuramente Scontro di Titani, risalente all' ormai lontano 1981, incentrato sulla storia di Perseo, figlio di Zeus, e del suo viaggio per salvare la bella Andromeda scelta dalla dea Teti come vittima sacrificale per punire la madre della ragazza. Costruito sull' impianto narrativo tipico dei film d'avventura, con tanto di percorso a tappe che si conclude con il salvataggio/liberazione della bella di turno e coronamento romantico del loro amore, Scontro di Titani aggiunge l'elemento mitologico: ci sono le divinità (Zeus, Era, Teti, Afrodite, Poseidone e Atena), guidate da sentimenti molto poco "divini" come gelosia, lussuria, vendetta, che giocano con il destino degli uomini quasi per capriccio, e ci sono le creature leggendarie come Pegaso, Medusa, Caronte e il Kraken, che prendono vita grazie grazie agli effetti visivi di quello che a tutt'oggi riconosciuto come uno degli assoluti maestri della stop-motion, Ray Harryhausen. Certo, gli effetti speciali nel cinema si sono evoluti in maniera esponenziale nel corso degli anni anni, e per film di Desmond Davis questi anni pesano irrimediabilmente come un macigno, ma ancora oggi è possibile apprezzare le soluzioni visive apportate per comporre sequenze con attori in carne e ossa e le "creature" animate di Harryhausen, come il deforme Calibos, l' inquietante Medusa o il "titanico" Kraken.
Come si diceva poco sopra, a quasi trent'anni dal film di Davis, l' industria cinematografica hollywoodiana ha fatto passi da gigante soprattutto in ambito tecnologico e gli affascinanti effetti visivi di Harryhausen sono stati completamente sostituiti da un' imperante uso della computer grafica. Quale migliore occasione allora per riproporre oggi lo "Scontro tra Titani"? A Hollywood poi non si butta via niente e visto che la moda (o piaga?) del remake non accenna certo a scemare, si prendono un po' dei costumi avanzati dal su citato Troy, si ricalcano gli slanci plastici di Brad "Achille" Pitt su Sam "Perseo" Wartinghton e si affida il tutto a Louis Leterrier, uno che con L' Incredibile Hulk ha perlomeno dimostrato di saper girare delle pregevoli sequenza d'azione senza abbandonarsi alla concitazione caotica di molti suoi colleghi. Ad anche in questo caso è proprio la sua regia a regalarci le cose migliori del film, lo scontro con Calibos, quello con gli scorpioni o l' imponente attacco del Kraken. Neanche ci fosse bisogno di dirlo il punto debole del film sta nella sceneggiatura: tutto quello che c'era di buono nel film di Davis è stato "ripulito" da una riscrittura dello script del 1981 di Beverley Cross, per mano di tre sceneggiatori che hanno pensato bene di rendere tutto molto, ma molto scialbo. Pensando forse che al pubblico di oggi poco importa l'aspetto accattivante di divinità soggette a vizi e virtù tipiche dell' essere umano, hanno ridotto la storia ad una ribellione dell' uomo verso gli Dei dell' Olimpo fomentata dal Dio degli Inferi, Ade (un Ralph Fiennes quasi inguardabile), desideroso di vendetta nei confronti di suo fratello, Zeus (Liam Neeson vestito come un Cavaliere dello Zodiaco), il tutto infarcito con richiami più o meno espliciti alla saga fantasy per eccellenza (che non citerò). In tutto questo Perseo gioca il ruolo del figlio di papà, un continuo "gne gne gne divinità cattive mi avete ucciso la famiglia", "gne gne gne sono figlio di Zeus ma combatto come un uomo", "gne gne gne non mi servono i doni di mio padre", che però alla fine Gemma Arterton mica la rifiuta. Ne risulta l' ennesimo rifacimento dove Hollywood punta al ribasso riducendo un filmetto, già di per se con poche frecce al suo arco, al solito vuoto spettacolo di effetti speciali.
4 comments:
Ah, Gemma Arterton ... penso che recuperero' St. Trinians
Cmq una cosa buona questo film l'ha fatta: e' finalmente uscito in DVD Scontro DI Titani, e penso che saltero' allegramente questa ciofeca in 3D per gustarmi la Medusa in stop-motion di Harryhause ....
La medusa di questo del 2010 è identica a quella del film del 1980.
Vorra' dire pure qualcosa.
"Liam Neeson vestito come un Cavaliere dello Zodiaco".
Ecco, ho pensato la stessa identica cosa solo vedendo il trailer.
Il film degli anni 80, fino a qualche anno fa, lo trasmettevano sempre su Rai 3 (ed era stupenderrimo).
Senza aver visto il remake, sapevo già che "quello vecchio" è decisamente migliore.
Un Saluto! :D
@Kusana: e insomma, se neanche Perseo l'ha rifiutata un motivo ci sarà ^__*
(comunque il film io l'ho visto in 2D, non credo meritasse la visione in tre dimensioni ne il sovraprezzo ^__*)
@Cinefilo Incolto: vuol dire tutto, proprio tutto ^__*
@Sommobuta: no, guarda è veramente ridicolo. Ma gli Dei tutti in tunica bianca come nell' originale...ma che cosa avevano che non andava? Evviva l'originale ^__*
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