Harvey Milk fu il primo uomo politico dichiaratamente omosessuale ad essere eletto per una carica pubblica. Milk riesce a riunire la comunità gay di San Francisco e a portare avanti la sua campagna, la sua lotta per la difesa dei diritti basilari di ogni essere umano, una lotta per la salvaguardia delle libertà personali, una battaglia a muso duro contro l'intolleranza, l'ignoranza bigotta e repressiva. Nel 1978, a neanche cinquant' anni, la sua vita viene bruscamente interrotta dalla follia di un ex Consigliere Comunale, Dan White, che lo uccide insieme all' allora Sindaco di San Francisco. Fortunatamente il suo pensiero, la sua forza, il Movimento da lui innescato, non si spegne con la sua vita ma continua a vivere in coloro che sono stati in grado di raccogliere il suo messaggio.
Perché quella di Harvey Milk non è solo una campagna per i diritti degli omosessuali ma qualcosa di più vasto, più universale. La libertà è un diritto assoluto di cui tutti dobbiamo disporre. Sia che riguardi la propria sessualità che il proprio credo religioso. Quello per cui Milk si è battuto, soprattutto negli ultimi anni del suo impegno politico, è stato evitare un pericoloso precedente che un Paese dichiaratamente democratico non poteva permettersi, una legge che avrebbe di fatto discriminato gli omosessuali privandoli di quei diritti sanciti dalla stessa Costituzione.
E' ad opera di Gus Van Sant questo biopic sulla figura di Harvey Milk e rispetto al precedente (e bellissimo aggiungerei) Paranoid Park, abbandona, ma non completamente, certi percorsi registi e preferisce lasciare più spazio alla figura centrale, tratteggiata con grande sensibilità (ma qui Sean Penn ci ha messo anche il suo grande talento) senza eccedere in incursioni troppo approfondite nella vita privata, vero neo della maggior parte delle biografie cinematografiche. Estrema sensibilità anche nel parlare dell' omosessualità, argomento che ancora imbarazza parecchi benpensanti e tutti coloro che abbassano lo sguardo, disturbati (disgustati?) di fronte a due persone dello stesso sesso che si scambiano effusioni.
Proprio per questo grande attenzione è stata riservata al messaggio di Harvey Milk che arriva dal 1970 a oggi con la stessa forza, ricordandoci quanti pochi passi avanti sono stati fatti e quanti invece semplicemente di lato, modo ottimistico per definire quelli fatti all' indietro.