Wednesday, February 20, 2013

"Where's the last time you saw bin Laden?"

Si può affrontare un argomento come l' 11 settembre 2011 e tutto ciò che ne conseguito, senza infilare le dita in qualche ferita ancora sanguinante, senza toccare qualche nervo scoperto? Forse è un cosa impossibile considerata la portata di un evento che ha scosso dalle fondamenta la più grande democrazia del pianeta portando in superficie i suoi segreti più indicibili, mostrando i suoi scheletri nell' armadio anche a chi si ostinava a non vederli. Impossibile sicuramente senza prendere una posizione, trovare il proprio spazio super partes dal quale osservare senza essere coinvolti. Con Zero Dark Thirty, Kathrin Bigelow prende posizione. Nel raccontare gli eventi che dall' attentato al World Trade Center portarono alla (probabile) eliminazione di Osama Bin Laden, la regista americana esclude qualsiasi ipotesi di complotto "interno" e punta ad una ricostruzione, basata su documenti e registrazioni reali, delle indagini che condussero la CIA fino alla porta del nascondiglio del numero uno di Al Quaeda. Undici anni di indagini, interrogatori, torture, appostamenti, condensati dalla Bigelow in un thriller rigoroso per forma e contenuti, che ha come protagonista assoluta una donna, l' agente CIA Maya che, sola contro tutti, conduce la sua ricerca con una dedizione che si trasforma negli anni in pura ossessione. In questo personaggio forte ed instancabile (interpretato dalla sempre più brava Jessica Chastain) si riflette un America che ha perso la bussola, che nel tentativo di dare un volto al Male e di  mettere una parola fine ad una caccia al fantasma durata una decade, è arrivata a sporcarsi le mani con il l sangue di molti, a giustificare la tortura, i campi di prigionia e le violazioni delle libertà individuali, con la necessita di raggiungere un Bene superiore. Un film dove i brevi lampi di patriottismo appaiono spenti e deboli, dove è impossibile festeggiare quando il processo democratico è morto e sepolto prima dell' odiato arci nemico. dove alla fine non vince nessuno ma tutti, si sicuro, hanno perso qualcosa.

Recensione già pubblicata su CINE20.

2 comments:

Pupottina said...

lo guarderò per curiosità, ma avevo capito che non è un capolavoro. non potrebbe esserlo vista e considerata la realtà dei fatti

Weltall said...

@Pupottina: no, di sicuro non un capolavoro! Rimane comunque uno dei film più importanti dell' anno (probabilmente ^__*)