Monday, February 04, 2013

FLIGHT, il volo corto di Zemeckis

Avevamo lasciato Robert Zemeckis con Le Verità Nascoste, suo ultimo film live-action prima della fase animata motion capture, efficace thriller con intelligenti virate sulla ghost story. Flight può quindi essere considerata una sorta di ritorno, anche atteso, considerato che si parla di un regista che ha saputo, negli anni, regalarci film importanti affrontando tanti generi diversi. Proprio in questo senso, la sua ultima fatica si presenta allo spettatore in maniera un po' ambigua (complice anche un trailer ingannevole) che svela le sue vere intenzioni dopo un inizio col botto, la lunga ed emozionante sequenza dello scampato disastro aereo girata con la maestria tipica di un veterano del cinema. Quello che segue, in maniera per lo più altalenante, è il racconto di un percorso doloroso verso l' accettazione e la redenzione del protagonista, il capitano Whip Whitaker che, dopo aver salvato la vita a 96 passeggeri sui 102 presenti a bordo del suo volo, da eroe nazionale finisce per essere considerato dalle autorità uno dei principali responsabili per le morti avvenute a causa della sua dedizione al' alcol e agli stupefacenti. Quello che risulta è il ritratto di un personaggio fortemente negativo incapace di affrontare i propri demoni senza affogarli in ettolitri di liquore. Non si usa a caso il termine "demoni" in quanto è molto forte nel film il richiamo alla religione, alla tentazione (rappresentata dal' alcol ma anche dal personaggio di John Goodman non a caso introdotto sulle note di Sympathy for the Devil dei Rolling Stones) e alla salvezza (la bella ex-tossicodipendente Nicole). Questo "rimanere in bilico" permette di definire in maniera molto affascinante e credibile (merito sopratutto della bella interpretazione di Danzel Washington) la figura di un uomo combattuto ma comunque convinto delle sue scelte. Quello che stona è il contesto in cui si trova inserito ed il microcosmo che ci naviga dentro, in cui si perde la forza metaforica ed il sotto testo religioso viene eccessivamente rimarcato dai personaggi secondari (il malato di cancro, la hostess sopravvissuta ed il copilota). Qualche disappunto arriva anche nel modo in cui arriva la catarsi del protagonista, sicuramente necessaria e prevedibile, ma troppo furba nei tempi e poco coerente con la precedente costruzione del personaggio. Dispiace perciò constatare come Flight, nonostante i buoni propositi e le indiscusse potenzialità, risulti essere un film poco più che sufficiente, salvato da un cast in ottima forma e dalla sopra menzionata sequenza d' apertura. Per il resto Zemeckis vola troppo basso.

Recensione già pubblicata su CINE20.

4 comments:

Pupottina said...

lo guarderò comunque anche se è appena sufficiente, ma solo per Denzel ;-)

Weltall said...

@Pupottina: e lui è bravissimo in questa parte! Ti convincerà sicuramente ^^

CST said...

Che bello tornare qui dopo l'esodo di Splinder! ^_^

Da quanto leggo, mi sa che nemmeno stavolta è tornato il buon vecchio Robert di Roger Rabbit, BTTF e Forrest...

Weltall said...

@CST: ma ciao!!! Finalmente anche tu sei tornato in attività ^^
A differenza di Zemeckis che rimane un po' sottotono ^^"