Thursday, December 27, 2012

In un buco nel terreno viveva uno Hobbit

Una volta entrati in contatto con il potere dell' Unico Anello, l' unica cosa che rimane da fare è dirigersi ai Porti Grigi per lasciare la Terra di Mezzo. Ed un po' come per i personaggi di Tolkien, anche per Peter Jackson deve essere stato lo stesso alla fine del colossale lavoro per portare sul grande schermo la trilogia de Il Signore degli Anelli, la necessità di prenderne le distanze e dedicarsi ad altro, smentendo a più riprese la sua intenzione di dedicarsi alla trasposizione de Lo Hobbit. Dopo due film personalissimi però (King Kong e Amabili Resti) la possibilità di prendere in mano le redini di un progetto tanto atteso dai fan si sono fatte molto più concrete e, insieme al suo collaudato team creativo, il regista neozelandese ha messo in moto la sua macchina produttiva trovando in Guillermo Del Toro l' uomo giusto da mettere dietro la macchina da presa per le due pellicole previste nelle quali si sarebbero dovute dividere le gesta di Bilbo, Gandalf e i nani. Poi tutto cambia: Del Toro abbandona la produzione e, per non far naufragare il tutto, Peter Jackson fa marcia indietro e si fa carico della regia. Tutti tirano un sospiro di sollievo. I film da due diventano tre. Tutti, sentendo puzza di mera operazione commerciale, storcono il naso. Con delle premesse così rimaneva sempre un sospeso timore di trovarsi di fronte a qualcosa di non voluto, di sbagliato. Qualcosa che potesse in qualche modo intaccare la figura di un autore le cui visioni e passioni l' hanno portato a rischiare tutto, anche la salute. Considerazioni di questo tipo hanno portano anche a sottovalutare Peter Jackson e non si potreva fare davvero cosa più sbagliata. Il motivo è presto detto: Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è davvero un bel film che alterna momenti dal grande respiro epico ad altri che sembrano attingere direttamente a quelle atmosfere da favola che si respirano nel libro di Tolkien. E a tal proposito bisogna chiarire bene una cosa: questo non è, così come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit di Tolkien. Questo è Lo Hobbit di Peter Jackson. E' una cosa banale ma che si fa in fretta a dimenticare rischiando di perdere parte del fascino dell' opera cercando le differenze con la carta stampata. Jackson si prende le sue (grosse) libertà con lo scopo di creare un' opera di grande respiro che si integri perfettamente con la trilogia precedente e non lo fa con delle "invenzioni" fini a se stesse ma, da fino conoscitore del lavoro tolkeniano, pesca a piene mani dalla sua mitologia con la precisione di un cultore e non con la mera avidità di uno sciacallo. Ne risulta un film curato nel dettaglio con una precisione maniacale, nel quale si cerca il giusto compromesso tra la componente narrativa e la spettacolarità nella quale Peter Jackson può finalmente dare sfogo a tutto il suo talento (arrivando ad autocitarsi un paio di volte) anche se, a sequenze grandiose come l' attacco di Smaug a Ereborn o la battaglia alle porte di Moria, quella che più risalta e il gioco ad enigmi che il protagonista Bilbo (un grande Martin Freeman) intavola con Gollum per aver salva la vita. Nonostante le ottime sensazioni ricevute portino a sbilanciarsi, è necessario però trattenere il proprio giudizio il più possibile in quanto Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato è solo la prima parte di un progetto che potremo definire concluso, e quindi valutabile nel suo complesso, solo nel 2014. Per il momento il viaggio è cominciato sul giusto sentiero.

Recensione già pubblicata su CINE20.

2 comments:

Alessandro G. Fuso said...

Io sono perplesso sul fatto che venga dedicata un'intera trilogia alla storia del viaggio di Bilbo. Secondo me si corre il rischio di annacquare la trama con troppi personaggi fiabeschi lontani dallo stile di Tolkien.
Concordo sul fatto che bisogna attendere i prossimi due capitoli per valutare meglio l'intera opera(zione).

Un saluto!

Weltall said...

@Afush: con una, come giustamente la definisci tu, opera(zione) così i rischi che si corrono sono tanti. Però questo, secondo me, poteva essere l' unico Lo Hobbit possibile dopo Il Signore degli Anelli, anche se forse due film bastavano ^__*