Tuesday, January 19, 2010

Immigrati e Mafia per le vie di Shinjuku

E' curioso vedere un film con Jackie Chan dove il nostro non mena qualcuno in maniera acrobatica. Ancora più curioso vederlo coinvolto in una rissa da strada e colpire a destra e a manca in maniera goffa e gridare "aiuto" a pieni polmoni, vederlo girare spalle cadenti per le vie di Shinjuku sopravvivendo di lavoro nero ed espedienti. E forse uno dei maggiori pregi di Shinjuku Incident di Derek Yen (oltre ad un nutrito cast di bravi attori giapponesi e cinesi), è quello di restituirci un Jackie Chan (qui anche in veste di produttore) inedito in un ruolo lontano anni luce da quelli ai quali siamo abituati ad associarlo. Nel film di Yen infatti interpreta Steelhead, un immigrato clandestino di origine cinese che sbarca in Giappone alla ricerca della fidanzata della quale da tempo non ha più notizie, solo per scoprirla sposata con un vice-boss della Yakuza. Impossibilitato a tornare a casa e deciso a legalizzare la sua posizione nel nuovo Paese, cerca di unificare la comunità cinese immigrata scontrandosi con una realtà che non vede di buon occhio l'integrazione di diverse etnie. Questa realtà sulla quale Yen si focalizza è quella di una Shinjuku in mano alla Yakuza e ad altri piccoli gruppi mafiosi taiwanesi e cinesi, un posto dove per sopravvivere devi scendere a patti con la malavita o finire schiacciato da un meccanismo che non permette ad uomini profondamente onesti come Steelhead di tirare semplicemente a campare. Il suo sogno di integrazione, rafforzato ed illuso da l'amicizia con un poliziotto e lo Yakuza ora marito della sua ex, si scontra con la brutalità di una guerra in seno ai vertici della Yakuza stessa e con un odio ed una diffidenza per gli stranieri radicata generazione dopo generazione ed ormai inestirpabile. Quello che da principio sembra la storia di un immigrato in cerca dell'amore della sua vita, si trasforma presto in un gangster movie dal ritmo piuttosto serrato con improvvise virate violente e crude, al quale si perdona qualche incertezza in fase di sceneggiatura grazie all' attenzione riposta nel raccontare il dramma degli immigrati illegali e più in generale la condizione in cui si trovano gli stranieri in una società "chiusa" come quella giapponese.

7 comments:

sommobuta said...

Se ti dico che la trama di fondo di questo film assomiglia tantissimo a quella di uno molto "trash" del miticherrimo Mario Merola mi credi? XD

Non ricordo il titolo, ma in questo film(azzo) Mario Merola si ritrova ad andare in America per tentare di ritrovare la fidanzata, salvo trovarla poi sposata ad un mafioso italo-americano.
Sconfortato, solleva (in piccolo, ovviamente) la comunità italo-americana contro il mafioncello, dato che questi li sfrutta in malo modo.
Happy Ending, con Mario Merola assieme alla fidanzata...

XD

Un salutone!

Weltall said...

@Sommobuta: effettivamente si somigliano proprio. La differenza è che qui l'immigrato si allea con il mafioso. Ottima segnalazione comunque ^__^

@Vision: ti ho già aggiunto nel mio reader ^__^

nicolacassa said...

Mi è davvero piaciuto questo film, una visione del Giappone completamente nuova dal punto di visto cinematografico! Jackie Chan che prende botte non si può vedere!!!

Vision said...

grazie tante weltall!!!!

Weltall said...

@Nick: ah ah ha povero Jackie Chan ^__*

@Vision: di nulla ^__^

Roberto Junior Fusco said...

Ecco un film di cui non sapevo niente.

Weltall said...

@Roberto: son qui proprio per questo ^__*