Tuesday, November 03, 2009

L' incompiuto Quaderno della Morte cinematografico

Il cinema commerciale giapponese si muove su binari sicuri e collaudati che consentono grossi guadagni soprattuto se si combinano trasposizioni live action di manga di successo uniti alla presenza di attori/attrici bellocci. Se si vogliono citare i casi più recenti possiamo tirare in ballo titoli come Nana, 20th Century Boys e Death Note. A fronte di guadagni tutt'altro che disprezzabili ci sta un meccanismo produttivo che riduce ai minimi termini tutti gli aspetti puramente tecnici di queste pellicole ed escludendo l'utilizzo, qualora si rendesse necessario, di effetti speciali e simili, regia, fotografia, scenografie ecc., sono più assimilabili a meri prodotti televisivi piuttosto che a pellicole cinematografiche. Il caso di Death Note non fa eccezione. Manga di successo, anime di successo e, di conseguenza, film di successo. Peccato solo che tra i primi due ed il terzo ci sia uno scarto qualitativo non indifferente: il manga è ben scritto e coinvolgente, il film ne è una copia quasi identica appesantito dalle lacune indicate poco sopra. Ci sono storie poi, stratificate e complesse, che necessitano di una riscrittura capace per diventare sceneggiature credibili che non riducano tutto ad una rapresentazione piatta o, peggio ancora, vuota. Facciamo un esempio: Light Yagami del fumetto è un genio in pieno delirio di onnipotenza perchè si trova per le mani un' "arma" che lo rende molto simile ad un Dio. E' freddo, calcolatore e per raggiungere il suo ideale di giustizia è disposto a sacrificare tutte le persone a lui più vicine. Il Light Yagami del film è...è...un' altra cosa diciamo, e forse il fatto che non si riesca a trovare fascinoso il personaggio dipende molto dall' attore protagonista, tale Tatsuya Fujiwara (Battle Royal), poco credibile nel ruolo e ma soprattutto poco credibile come essere umano. Qualche colpa è da imputare anche alla necessità di raccontare il perchè perda fiducia nella legge e nella giustizia (ma che bisogno c'era?) o alla mancanza dei suoi soliloqui e machiavellici ragionamenti, forse poco cinematografici ma sicuramente meglio degli spiegoni che compaiono in sovraimpressione durante il film. Purtroppo anche il resto non si salva (Riuk è figo però!) anche perchè manca un confronto con la sua nemesi, L, leggermente più riuscito forse perchè ricco di caratteristiche e comportamenti più facilmente "riproducibili" anche da un attore scarso. Bisogna dire che questa pellicola non racconta tutta la storia ma arriva fino a quando Light entra a far parte del gruppo investigativo che da la caccia a Kira, pertanto il vero scontro tra i due protagonisti è rimandato al film successivo sul quale, devo essere sincero, non ho grandi aspettative.

19 comments:

dreca said...

il manga è uno dei miei preferiti degli ultimi anni...questo film, invece, mi sa che lo salto.
ma se non ricordo male ne era uscito anche un altro, che era una vicenda parallela rispetto al manga...

pilloledicinema said...

Ho riletto il manga da pochissimo, l'ho trovato ancora più bello di prima.
Del film credo che ne farò a meno pure io.
Ciao e grazie

nicolacassa said...

Hai dimenticato di dire che Fujiwara (ecco dove l'avevamo già visto...) ha una testa enorme...

Gianmario said...

Ah, non vale molto, l'anime è molto al di sopra.

Weltall said...

Dreca: diciomo che tutti e tre i film (Death Note, Death Note The Last Name e L Change the World) sono una storia parallela perchè ad un certo punto viene fatta una modifica sostanziale rispetto al manga (tanto per dirne una, Near e Mello non entrano in scena).
Meglio il manga comunque, senza ombra di dubbio ^__^

@Pilloledicinema: il manga è molto bello c'è poco da fare, ecco perchè questo tipo di film partono decisamente in salita e si fermano a metà ^__^
Grazie a te ^__^

@Nick: e dei capelli impossibili ^__*

@Gianmario: eh si, è proprio così ^__^

Testadicinema said...

Bello o non bello, ti ringrazio per la dritta, non avevo idea assolutamente che avessero fatto un film di uno dei miei manga preferiti, dovrò vedermelo assolutamente, anche se non ti ha entusiasmato.

A proposito di manga, ma di mpd psycho che mi dici? l'hai mai letto? Io ho anche il cofanetto di Takashi miike, che vorrei recensire e rimando sempre.

Comunque Well, ti meriti il mio applauso per il blog, mi piace, ma forse te l'avevo gia detto. ciao!

Weltall said...

@Testadicinema: ebbene si! Hanno fatto il film, un seguito (Death Note the Last Name che posterò a breve) e uno spin-off dedicato ad L dal titolo L Change The World visto al FEFF 10 e di cui ho scritto giusto un breve commento qui http://weltallsworld.blogspot.com/2008/04/far-east-film-festival-10-day-1.html

Per quel che riguarda MPD Psycho, per quanto io sia un "miikiano" convinto ancora mi manca mentre il manga lo "seguo". Ho messo le virgolette perchè la storia è interessante ma complicatissima e con i lentissimi ritmi di pubblicazione è davvero difficile starle dietro. Aspetto che finisca e poi me lo leggo tutto di seguito...comunque te lo consiglio!!!

Per quel che riguarda i complimenti, ti ringrazio tantissimo perchè da queste parti sono sempre graditissimi ^__*

Para said...

Entrambi i film sono bruttini, Weltall. Così come lo spin off su L (ma quello credo che tu lo abbia già visto al FEFF, giusto?).
Comunque niente in confronto a manga e anime. Mera operazione commerciale.
Saluti.
Para

Para said...

L lo hai visto, leggo ora il commento qui sopra.
MPD Psycho di Miike guardalo perchè ne vale la pena. La cosa bella è che la sceneggiatura è proprio di Ootsuka (lo scrittore del manga), così, oltretutto, la fine che nel manga non c'è ancora, nella miniserie è almeno pensata e voluta dallo stesso autore.
Saluti.
Para

Weltall said...

@Para: oh si, tre film davvero bruttarelli. Forse The Last Name leggermente il migliore mentre L Change the World (visto al FEFF e di cui mi ricordo ancora il tuo giudizio in loco "è una merda!" ^__*) lo trovo francamente inutile ^__^

MPD Psycho è una di quelle cose che vorrei recuperare già da un bel po' ma per 1000 motivi mi lascio sempre indietro...speriamo che qualche animo gentile mi regali il cofanetto completo questo Natale ^__^

testadicinema said...

Ma io il manga me lo sto leggendo... sono fermo al 12, in attesa che esca il 13... Un po' complicatino dici? E' un casino unico!!! ^_^ Però è bello, sia per il disegno che per la storia folle e fuori di testa. NONO, va assolutamente letto.

Il film di Miike io me lo sono preso in cofanetto, 3 dvd bellini bellini in un unico pacchettino, una chicchina niente male :)

Weltall said...

@Testadicinema: ops, allora avevo interpretato male il tuo messaggio ^__^"

panapp said...

L'unica cosa veramente geniale di Death Note è il quaderno della morte: è un'idea che di così brillanti, originali ed, appunto, geniali non se ne vedevano da anni... e non mi riferisco solo al fumetto giapponese, ma all'arte ed all'intrattenimento tutto e di tutto il mondo. Detto questo, la prima parte del fumetto (volumi 1~6) è stupenda, concepita, scritta e disegnata alla perfezione; la seconda parte (volumi 7~12) è molto, molto più debole perché tenta di emulare quanto di buono si era fatto nella prima parte (infatti l'unica cosa davvero buona ed originale è il personaggio di Teru Mikami che non ha corrispondenti nella prima parte). Tutto il resto (cartone animato, film, videogiochi, spin-off vari) è robaccia che sta lì solo per a) far soldi b) rovinare quanto di buono si è fatto. Sono drastico, ma (secondo me, ovviamente) è così.

Weltall said...

@panapp: avendo seguito l'anime se non per poche puntate, non mi pronuncio in proposito. Ma sui film e spin-off simo perfettamente d'accordo.
Il manga è tutta un'altra cosa e se è verissimo che i primi sei volumi sono splendidi, anche i restanti non mi sono dispiaciuti: ho letto proprio oggi il numero 12 e l'ho trovato grandioso ^__^

testadicinema said...

Confermo quanto affermato da panapp. La seconda parte del manga è meno bella della prima, più noiosa addirittura. si dilunga troppo in duemila parole, e non da le stesse sensazioni che si provano nella prima parte.
E poi... Near e mello non reggono minimamente il confronto con Elle!!!

panapp said...

@testadicinema: secondo me il problema vero di Death Note è che mentre nella prima parte il quaderno è un segreto fra Light ed il lettore (e questo crea un enorme senso di mistero, fascino e coinvolgimento perché tu lettore sai più cose dei personaggi stessi), nella seconda parte invece il quaderno è una nozione nota a tutti, e questo fa perdere interesse. Poi si aggiungono le descrizioni infinite, i personaggi fotocopia, le situazioni troppo complicate e tanto altro, ma il problema vero sta nel fatto che s'è rotta la magia che la segretezza del quaderno aveva creato.

Weltall said...

@Testadicinema & panapp: in parte mi trovo d'accordo con voi, però non posso no ntrovare la seconda parte del manga comunque intrigante proprio perchè, il fatto che tutti sappiano del quaderno mette Light in una posizione ancora più pericolosa ma il suo smisurato orgoglio e il suo delirio d'onnipotenza lo fanno sembrare solo un' ennesima sfida.
Poi Elle è un grandissimo personaggio e Near probabilmente non può stargli dietro (anche perchè non c'è un vero confronto diretto tra i due) anche se ho trovato tra l'altro molto divertente la passione del secondo per i giocattoli.
Tutto sommato questi sono solo dettagli e, tra lati e bassi, il manga è comunque un ottimo prodotto ^__^

testadicinema said...

Per quanto riguarda la passione dei giocattoli, in realtà è un leitmotiv di tutti i personaggi geniali del fumetto (elle, near, mello). Tutti e tre hanno questa tendenza autistica ad isolarsi dal mondo, dirottando l'attenzione su cose di poco conto, alienandosi da tutto tranne che dalla propria ricerca. Elle ha il cibo, near i giocattoli, mello la cioccolata. Tutti e 3 hanno un vezzo per concentrarsi e raggiungere la soluzione.

Mi è piaciuto che near utilizzi i giocattoli (bambole, puzzle, ecc) ma con le freccette, che richiedono abilità differenti dalla logica, è negatissimo.

Per questo near non raggiunge Elle, perchè elle è la somma di near+mello, come affermato da near stesso nell'ultimo numero.

Una cosa è certa: Elle è autistico. Near anche.

Weltall said...

@Testadicinema: si, si, sono decisamente autistici! E tra i tre, personalmente preferisco la "fissa" di Near, ma è chiaro che solo unendo le proprie capacità con quelle di Elle e Mello formano un' unica mete geniale imbattibile. Insomma, se Elle e Mello non si fossero spinti fino a farsi uccidere, Near non avrebbe risolto di certo il caso Kira. Ottimi personaggi comunque ^__^