Tuesday, February 28, 2012

WASTE OF TIME

Certo, non tutti possono essere Terrence Malick, ma esistono tanti registi/sceneggiatori che, con pochi progetti all' attivo, vantano una carriera più che dignitosa. Andrew Niccol poteva anche rientrare tra questi se non fosse che le buone premesse hanno finito per tradire pian piano le aspettative. Niccol si era fatto notare con la sceneggiatura di The Truman Show di Peter Weir per poi esordire dietro la macchina da presa con il bello e sorprendente Gattaca. La sua carriera è continuata poi con il sottovalutato S1m0ne e con l' invece fin troppo sopravvalutato The Lord of War. Da li in avanti il nulla fino a questo In Time progetto che, se non fosse scritto, diretto e prodotto dallo stesso Niccol, verrebbe da pensare ad un lavoro commissionato per raccattare un po' di soldi facili. Considerazione questa che emerge spontanea di fronte all' incredibile mediocrità nel quale il film è immerso fin dai primissimi secondi dove la voce narrante del protagonista ci spiega con grande enfasi come funziona il mondo in cui è ambientata la storia: in un non meglio precisato futuro l' uomo avrà sconfitto la morte e nessuno, raggiunti i venticinque anni, invecchierà più. Il restante tempo da passare sulla Terra dovrà però essere acquistato e solo i ricchi potranno permettersi l' immortalità con la nuova moneta di scambio, il Tempo. Quasi come in Gattaca, dove era la superiorità genetica a creare disparità sociali, ma senza la medesima intelligenza e sobrietà, Niccol spreca una preziosa occasione ed un soggetto dalle grandi potenzialità partorendo un ibrido tra sci-fi impegnata con virate action. Ma se da una parte è impossibile percepire il mimimo peso metaforico o un messaggio che vada oltre il p(i)attume didascalico che siamo costretti a subire, dall' altra le cose vanno pure peggio e nello scimmiottare cose già viste e già fatte da altri, il regista azzecca, ad esser buoni, giusto un paio di sequenze. Anche l' apporto superficiale e spaesato dato della coppia Timberlake/Seyfried (peccato per il sacrificato villain Cillian Murphy) trasmettono l' idea generale di un progetto fallimentare, debole e a tratti ridicolo, si spera, in maniera involuta. Da Niccol era lecito aspettarsi ben altro.

Recensione già pubblicata su CINE20.

4 comments:

Barbara said...

Sono d'accordo sul piattume e pattume. E che spreco Cillian Murphy in una pellicola così.

Weltall said...

@Barbara: e a pensarci a mente fredda, il suo era pure il personaggio migliore ^^

Beld said...

Però il design è figo, molto anni '70 ma un po' futuristico. ^__^

Weltall said...

@Beld: effettivamente il look generale del film da l' idea del tempo che si è fermato, molto in linea con le tematiche del film. Però è un po' poco ^^"