Saturday, May 28, 2011

Con gli occhi di chi?

E' bene chiarire subito una cosa: benché si ponga l'attenzione sul fatto che Gli Occhi dell' Assassino sia prodotto da Guillermo Del Toro, questo è un caso diverso da El Orfanato, film dove in qualche modo si riprendevano tematiche care al regista messicano. Il film di Guillem Morales è un thriller con deboli venature horror ed un approccio al fantastico legato all' idea dell' uomo nero anche se in questo caso, la minaccia che incombe sulla protagonista, una donna affetta da una malattia degenerativa agli occhi, è tutt' altro che sovrannaturale ma quanto di più concreto e reale possibile: un "uomo invisibile", uno qualsiasi che tutti vedono ma nessuno nota per davvero e di cui perciò non ci si riesce a ricordare la fisionomia, è la descrizione minima che si può dare per una delle figure cinematografiche più inquietanti viste di recente. Tutto il film sembra ruotarci intorno ma sono soprattutto la regia di Morales e la fotografia di Oscar Faura a trasformare progressivamente quella che è solo un sospetto, un' idea, una sagoma relegata nell' ombra, in una persona in carne ed ossa. Ed è con la stessa progressione che diventiamo sempre più partecipi del dramma della protagonista arrivando ad immedesimarci con la sua condizione fisica. E' un peccato che la stessa cura non sia stata riposta a 360°: i concetti di "guardare" e "vedere" ad esempio non siano approfonditi a sufficienza, così come rimangono in superficie alcuni rapporti tra i personaggi. Con gli Occhi dell' Assassino non aspira certo a diventare un caposaldo del genere ma rimane a conti fatti un buon thriller d'atmosfera che non punta allo spavento telefonato ma preferisce giocare sulla costruzione di una suspance davvero sostenuta per tutta la sua durata.

Recensione già pubblicata su CINE20.

7 comments:

Pupottina said...

ciao Weltall
non l'ho visto anche se avrei voluto.
noto che non ti ha proprio convinto al 100%, ma se resta comunque un buon thriller, appena capiterà, lo vedrò

buon weekend ^___^

Anonymous said...

Mah, ti dirò...sta cosa dell'"uomo invisibile" l'hanno veramente trattata nel peggiore dei modi secondo me. Va bene la metafora...ma ad un certo punto la cosa diventa decisamente esagerata e fuori luogo...sto tipo non lo vede LETTERALMENTE nessuno. E' assurdo, direi. Detto questo qualche personaggio di contorno davvero caricaturale e un po' di retoricismo qua e là rovinano ciò che di buono le atmosfere e qualche guizzo registico fanno.

Ale55andra

Weltall said...

@Pupottina: una visione la merita, magari non in sala, ma quando esce in home video un pensiero lo farei ^__*

@Ale55andra: eppure, per quanto possa essere assurdo, è riuscito a trasmettermi una solida inquietudine (penso, su tutte, la sequenza nello spogliatoio femminile dell' istituto per non vedenti, ma ce ne sono anche tante altre).
Poi, diciamocelo, il film e tutt' altro che perfetto e anche il finale non mi ha proprio convinto ^^

Anonymous said...

Il finale era decisamente evitabile infatti.

Ale55andra

Kusanagi said...

mi meraviglia che non l'abbiamo intitolato With the Eyes of the Killer ^_-

Weltall said...

@Kusanagi: forse ci hanno pure pensato ma l' illuminazione li è arrivata troppo tardi ^__*

Anonymous said...

Buongiorno.
Mi chiamo Francesco e sono il coordinatore editoriale del sito www.storiadeifilm.it
Il sito è in fase di ampliamento e siamo alla ricerca di nuovi collaboratori per rendere lo stesso più completo e fruibile dal pubblico.
Navigando sul web mi sono imbattuto nel suo blog che mi ha positivamente impressionato.
Mi chiedevo se non fosse possibile una collaborazione per pubblicare recensioni, anche inedite, su storiadeifilm.it
La collaborazione è da intendersi a titolo gratuito.
Da qualche mese è inoltre possibile per i nostri recensori partecipare ad alcune anteprime stampa alle quali il portale è invitato.
Se fosse interessato mi contattati rispondendo all'inidirizzo redazione@storiadeifilm.it, le invierò tutte le informazioni necessarie per iniziare una collaborazione.
Ringraziandola per l’attenzione concessa, porgo i più cordiali saluti

Francesco