Wednesday, May 26, 2010

"The world has no use for another scared man. Right now, the world needs a fucking hero."

La chiamano commedia ma ad Observe and Report di Jody Hill questa definizione sta fin troppo stretta o perlomeno, è ben lontano dai canoni su cui pubblico e critica si basano per poterla definire così. Questo non significa che il film non diverta o non faccia ridere, anzi, ma che ciò che ci procura ilarità sono situazioni o comportamenti che a mente fredda, o in un contesto diverso, ci troveremo a condannare e questo, secondo il mio personalissimo parere, è un pregio che non deve essere sottovalutato. Le vicende del film ruotano in torno al personaggio di Ronnie Barnhardt (un Seth Rogen qui alla sua interpretazione migliore) guardia giurata di un centro commerciale la cui vita si divide equamente tra i suoi doveri come "tutore della legge", sogni romantici rivolti alla commessa del reparto profumi, ed una madre alcolizzata. La piattezza della sua esistenza subisce uno scossone quando alcune clienti del centro commerciale vengono molestate da un pervertito esibizionista, una fortunata occasione per dimostrare il suo valore e, perchè no, cogliere l' occasione per aspirare a qualcosa di più, magari entrare nel corpo di polizia. Non ci mette molto Jody Hill a mostrarci che tipo di persona sia in realtà Ronnie: quello che all' inizio sembra solo un ragazzone di provincia, ignorante, razzista con una fissa inquietante per le armi da fuoco, il che lo fa un po' figlio dello spaccato di società che Hill vuole raccontare, appare minuto dopo minuto una persona problematica dalla personalità instabile, carico di una rabbia tenuta soffocata dalle medicine che prende costantemente. E nonostante i comportamenti discutibili che oltrepassano di misura il confine della legalità, non possiamo che empatizzare con lui. Comprendiamo che non ci sia posto per lui al di fuori del microcosmo del centro commerciale, ma nonostante questo ci dispiace che ne venga escluso. E' uno stronzo della peggior specie ma finiamo per volergli bene. Tutto questo mentre il regista conduce il film con mano decisa, tenendo il tutto in equilibrio, scegliendo sapientemente dove calcare la mano e dove rallentare (straordinaria la maniera brutale con cui tronca il climax in una delle sequenze finali) regalandoci un film che è il trionfo del "politicamente scorretto", una perla rara nel panorama cinematografico americano.

2 comments:

Rosuen said...

Mi sembra carino! (^o^)

Weltall said...

@Rosuen: e lo è (anzi, forse qualcosa di più di "carino" ^__*)