Wednesday, May 19, 2010
SHADOW: è tornato l' horror Made in Italy?
La memoria potrebbe ingannare ma non ricordo l' uscita recente di un horror italiano che abbia riacceso l'interesse o la curiosità per un genere specifico come ha fatto Shadow di Federico Zampaglione. Sarà per la carriera parallela del regista o per il suo esordio dietro la macchina da presa con "Nero Bifamiliare", ma questo progetto aveva creato più scetticismi che altro, parzialmente mitigati dalle prime impressioni provenienti dai vari festival dove il film è stato presentato. E' stata proprio questa azzeccata strategia di lasciare ad un secondo momento la distribuzione in sala a far crescere un certo hype intorno al progetto che è stato subito etichettato come la tanto attesa rinascita dell' horror made in Italy. Ora io credo che sia giusto andarci con i piedi di piombo e mai come in questo caso optare per la "via di mezzo", nel senso che forse è prematuro urlare al miracolo ma non è corretto neppure sputare in cielo. Voglio dire, Zampaglione porta a casa un film veramente ben riuscito nel suo complesso che, tra il citare e l' omaggiare i grandi maestri italiani dell' horror (e non solo, ma meglio non scendere nel dettaglio per evitare spoiler) riesce comunque a camminare con le sue gambe. E lo fa con una storia piuttosto risaputa dalle svolte prevedibili e con un finale ad effetto (che si ricollega a quelle citazioni spoiler di poco sopra) davvero nerissimo: David, soldato appena tornato dalla missione in Iraq, decide di allontanarsi dagli orrori della guerra andando a fare biking in una remota zona dell' Europa. Qui prende le difese di una giovane biker attirandosi le antipatie di due violenti cacciatori che iniziano un inseguimento tra i boschi che li porta direttamente tra le grinfie di un misterioso ed albino torturatore. Si potrebbero citare le affascinati e nebbiose atmosfere delle location, l' azzeccata colonna sonora o la bella sequenza d'inseguimento tra i boschi, ma è con l'introduzione di questa figura, interpretata da Nuot Arquin, che il film ingrana la quinta: una manifestazione fisica della morte, con tanto di falce e cappuccio nero, che vive all' ombra di una o di tutte le guerre (delle quali conserva tante pellicole in Super8 etichettate, Etiopia, Iraq, 11 Settembre ecc.) e attende gli uomini uccidendoli pian piano, pezzo dopo pezzo con precisione quasi chirurgica, riprendendone per giunta le sofferenze. Impossibile nascondersi allo sguardo impietoso della Morte così come è impossibile, o almeno così ci lascia intuire la mutilazione subita dal protagonista, scappare o chiudere gli occhi per tenere lontano l' orrore della guerra. L' elemento metacinematografico insieme alla violenza, mostrata o fuori campo ma comunque mai fuori contesto o gratuita, contribuiscono a dare una certa compattezza al film di Zampaglione, coraggioso negli intenti forse un po' meno nel risultato finale. Prematuro sicuramente parlare di una resurrezione dell' horror italiano ma si è fiduciosi che questo Shadow possa in qualche modo cominciare a smuovere delle acque da troppo tempo stagnanti. Non resta che rimanere in attesa di una futura conferma che potrebbe arrivare, si spera, con il prossimo progetto del regista romano.
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9 comments:
Esatto! Andiamoci cauti con gli elogi al film e con le speranze verso una rinascita del genere in Italia.
mi basta sapere che lo consideri positivo per non precludermi la possibilità di vederlo....
^_________________^
p.s. sai che l'horror è il mio genere...
Nerobifamiliare mi è piaciuto!
@Roberto: effettivamente c'è stato un entusiasmo generale un po' esagerato. Il film mi è piaciuto e me lo riguarderei volentieri, ma è veramente troppo prematuro parlare di "rinascita del genere". Si dice che la speranza è l'ultima a morire, non rimane che attendere futuri sviluppi a questo punto ^__*
@Pupottina: ti ringrazio di cuore per la fiducia ^__^
Vedrai che ti piacerà ^__*
"Finalmente un horror che mi piace" -.-' :DD
@Nick: ecco, ora è tutto a posto ^__^
Però i topoi del cinema di genere ci sono tutti, soprattutto sul finale nero e senza speranza. Non è un miracolo, ma sicuramente un bel amarcord.
La citazione finale l'ho apprezzata più che mai, ma la più bella secondo me è stata
SPOILER
quella bergmaniana :D
@Tob: si si, quello e inequivocabile. Zampaglione ha fatto un film di genere e questo è uno dei motivi che me l'hanno fatto apprezzare. Un' ottimo amarcord, come dici tu, ma la strada per far rinascere l' horror italiano è ancora lunga.
SPOILER
eh si la citazione di Bergman è una delle due che ho apprezzato di più ^__*
Mi sembra interessante ;-)
Comunque c'è da dire che è stato abbastanza coraggioso ad intraprendere una strada che era stata lasciata da grandi registi.
@Rosuen: si però non te lo farò vedere mai e poi mai ^__^
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