Monday, April 25, 2011

Morto un Papa...

Meglio delle prevedibili e vuote polemiche provocate. Meglio della brillante ironia con la quale Moretti, indirettamente e direttamente (attraverso lo psicanalista da lui stesso interpretato) si insinua nell' ermetica segretezza del Conclave. Per cominciare a parlare di Habemus Papam è meglio partire dalla straordinaria interpretazione di Michel Piccoli nel ruolo del Cardinale Melville, neo eletto Papa e terrorizzato dal ruolo che deve ricoprire, la figura che deve rappresentare. I suoi occhi lucidi, i sui silenzi tanto quanto le frasi dette con voce tremolante, portano in superficie la fragilità di un uomo consapevole della sua Fede ma altrettanto consapevole di dover mettere in discussione la sua adeguatezza al mandato voluto da Dio (almeno a parole). Mentre lo osserviamo camminare per le strade di Roma come una persona qualsiasi, riassaporare frammenti di una vita troppo lontana, entrare in contatto con le persone, con passioni abbandonate da tempo, emerge allo stesso tempo la riflessione fondamentale del film, quella sulla fede, che passa dai contrasti sulla figura dell' uomo, tra genesi biblica e teorie darwiniane (elemento sottolineato da uno scambio di battute tra il personaggio di Moretti ed un cardinale), ed il caos scatenato dall' improvvisa deviazione dal rigido percorso dettato dal dogma. Quello che avviene in Habemus Papam, dall' urlo disperato all' idea di doversi presentare ad una folla acclamante, fino al torneo di pallavolo tra i cardinali, è un tentativo di umanizzare delle figure spesso molto distanti dai fedeli e di sottolineare la possibilità di vivere per la Fede, ma anche vivere la propria vita nonostante la Fede.

7 comments:

Pupottina said...

immaginavo che fosse un bel film
chissà se riesco ancora a trovarlo nelle sale della zona... devo cercarlo per il prossimo weekend, nonostante so già che mio marito ci verrà scalciando

^_________^

buon dopo vacanze

Weltall said...

@Pupottina: è davvero un bel film. E magari alla fine piace anche a tuo marito ^__*

Noodles said...

Trovo perfetto il concetto di "umanizzare". Credo sia questo l'aspetto più interessante e originale del film, a cominciare dal personaggio del Papa. Moretti tratta e racconta gli ecclesiastici spogliandoli di quell'aura "sacra" cui spesso siamo abituati a guardarli - anche senza bisogno di un sentimento religioso. Moretti ci ricorda che gli uomini restano uomini, al di là delle loro investiture.

Weltall said...

@Noodles: e mi è piaciuto molto la maniera in cui questo processo di "umanizzazione" vien portato avanti seguendo due strade differenti, andando contro le aspettative di tutti quelli che pensavano ad un' interazione diretta tra il personaggio di Moretti ed il Papa. Invece il nuovo pontefice segue una sua ricerca personale, mentre lo psicanalista si trova alla fine a "lavorare" sui cardinali. Tra l'altro memorabile la sequenza della Bibbia ^^

MonsierVerdoux said...

Non è a livello dei capolavori morettiani, però si tratta di un gran bel film sul potere e sugli uomini. Comunque si, meglio delle tante polemiche che ha (ingiustamente) suscitato.

Luciano said...

Mi piace molto il tuo concetto di "umanizzazione" perseguito seguendo due strade conoscitive differenti. Mi pento di non avere ancora visto il film.

Weltall said...

@MonsierVerdoux: davvero un bel film secodno me, ma c'era da aspettarselo che non sarebbe riuscito a stare dietro alle prevedibile e vuote polemiche che avrebbe scatenato. E' proprio uno di quei film dove uno ci vuol vedere dentro quel che gli pare pur di poter dare aria alla bocca ^__^"

@Luciano: ti ringrazio ^^ Il recupero è decisamente consigliato ^^