Monday, July 05, 2010

"I'm sorry, honey, but you know... toys don't last forever."

A quattro anni dallo strepitoso successo ottenuto con il film d' esordio "Toy Story" e la successiva conferma con l' altrettanto bello "A Bug's Life", la Pixar è pronta a portare sul grande schermo il seguito delle avventure dei giocattoli che contribuirono a far diventare Lasseter e compagnia il punto di riferimento dell' animazione occidentale. Se da un punto di vista cinematografico quattro anni non sono poi tanti, da un punto di vista tecnologico contano forse come dieci e lo dimostrano i progressi fatti (e già visibili in A Bug's Life) nelle animazioni, nei modelli umani (vero punto debole del primo film), e in tutti quegli effetti (illuminazione e riflessi, ad esempio) che servono a dare profondità fisica, tanto ai personaggi quanto alle ambientazioni. Ma questa dopotutto è sempre stata una prerogativa della Pixar, quella di crescere un passo alla volta (ed il successivo Monster & Co. è li a dimostrarlo), migliorarsi sperimentando e crescendo di pari passo all' evolversi di hardware e software, dimostrando film dopo film che la perfezione è solo un limite che loro non hanno ancora intenzione di raggiungere. Detto questo, Toy Story 2 è una meraviglia, un film che pur essendo un seguito si dimostra il coraggioso per due motivi in particolare: il primo sta nella maniera in cui lo stesso Lasseter, Docter, Stanton e gli altri sceneggiatori Pixar non abbiano cercato di accattivarsi il pubblico con dei personaggi "cool" ed al passo coi tempi, ma siano riusciti a rendere irresistibili giocattoli che già nel '95 erano belli che datati ma che hanno regalato non pochi sorrisi a chi è stato bambino negli anni '80. Il secondo motivo riguarda direttamente i personaggi ed il loro numero: non spaventati infatti dai numerosi comprimari che ruotano intorno ai veri protagonisti, Woody e Buzz, ecco aggiungersi dei nuovi personaggi che si integrano perfettamente agli originali e vanno ad approfondire il passato dello stesso Woody ed il suo presente da "memorabilia". La storia, che vede coinvolti questo vario ed eterogeneo gruppo di giocattoli, ruota questa volta intorno ad un comune dilemma esistenziale, l' incertezza di cosa ci prospetta il futuro una volta diventati grandi, vista però da una prospettiva ribaltata in quanto sono i giocattoli ad essere spaventati del destino che gli aspetta una volta che il loro proprietario sarà cresciuto e non avrà più bisogno di loro, dimenticati sotto un dito di polvere in una mensola o venduti in un mercatino dell' usato. La vita di un giocattolo finisce quando si esaurisce la fantasia di chi li possiede, ma la fantasia è anche la materia che alimenta i sogni dei sognatori, e alla Pixar sembrano averne una scorta inesauribile.

4 comments:

nicolacassa said...

La Pixar è una vera fabbrica di sogni...

Weltall said...

@Nick: la più grande...almeno per quel che riguarda l' occidente ^^

Rosuen said...

Ma che carino Toy Story 2 ^_^

Weltall said...

@Rosuen: si è vero! Sono andati in crescendo quelli della Pixar ^__*