Tuesday, July 27, 2010

"How do you live a life full of nothing?"

Dopo essersi fatto un nome negli Stati Uniti come regista in diverse e ben note serie TV, Juan Josè Campanella scrive il suo nome anche nella storia dell' Academy aggiudicandosi l' ambitissimo Oscar come miglior film straniero con il suo El Secreto de Sus Ojos, strappando la statuetta a due agguerriti (e forse più meritevoli, ma è un parere personalissimo) avversari come Audiard e Haneke. La pellicola è incentrata sullo stupro e l' omicidio di una giovane donna al quale il protagonista Benjamin Santiago, in qualità di assistente del pubblico ministero, si trova ad indagare. Il caso segna profondamente la vita di Benjamin sia da un punto di vista personale che lavorativo e venticinque anni dopo, ormai pensionato e solo, decide di riaffrontare quel capitolo della sua esistenza scrivendo un romanzo che ne narra gli eventi. Uno degli aspetti più affascinanti del film di Campanella è il concetto della scrittura come strumento per rievocare il passato, per affrontarlo, per mettere sotto esame i propri limiti e le proprie mancanze. Benjamin ricorda con precisione tutti i dettagli dell' indagine ma al suo racconto manca il cuore forse per questo non riesce a scrivere del suo amore mai confessato senza farlo apparire troppo romanzato. Forse per questo non riesce a comprendere, e quindi a descrivere, il profondo legame tra la donna uccisa e suo marito. Un limite al quale si contrappone però, la capacità di leggere negli occhi delle persone i sentimenti più intimi e profondi. Quello di Campanella è un film che con piglio quasi nostalgico racconta uno spaccato d' Argentina, ma soprattutto parla di amori eterni e di rinunce che pesano e lasciano vuoti difficili da colmare. Il regista argentino dimostra inoltre di avere una certa dimestichezza con il thriller ed infatti, El Secreto de Sus Ojos, si configura come un film di genere decisamente riuscito capace anche di regalare qualche inaspettata sorpresa, momenti di regia difficili da dimenticare (il lungo piano sequenza nello stadio), ma soprattutto un finale emozionante e per nulla scontato. Splendidi, senza eccezioni, tutti gli interpreti.

2 comments:

Pupottina said...

mi piacerebbe vederlo.
la trama rientra nel genere che mi appassiona e poi sono curiosa dopo il tuo post

Weltall said...

@Pupottina: si leggono recensioni contrastanti su questo film, soprattutto per via dell' Oscar vinto...secondo me è un bel film comunque ^__^