Tuesday, December 08, 2009

Non è un paese per Larry

Se si considera Ladykillers come film di passaggio e Non è Un Paese per Vecchi l'inizio di un nuovo ciclo, si può dire che A Serious Man ne rappresenti l'apice, nonchè uno dei migliori lavori partoriti dai frateli Coen sin da inizio carriera. Ripulito dai grandi nomi e da tutte le star presenti nei loro film precedenti, A Serious Man è un film che riporta il cinema dei Coen alla sua essenza più pura, un' amalgama perfetto costituito da una grande regia e da una sceneggiatura inattaccabile. Larry, il protagonista del film, è un po' come L' Uomo Che Non C'era ma a colori. Un uomo che ha trascorso gran parte della sua esistenza convinto di aver vissuto solo per accorgersi improvvisamente di essere come una barca in balia di una tempesta: non solo la vita lo trascina ma lo sta letteralmente travolgendo. Tutto le sue certezze (la famiglia e la cattedra come docente di ruolo all' università che sta per ottenere) si sgretolano sotto i suoi occhi e lui non può fare a meno di domandarsi perchè: la moglie chiede il divorzio e la sua posizione all' università è messa in crisi da alcune lettere anonime e da uno studente coreano che vuole corromperlo per avere un voto più alto. A questo si aggiunge tutta una serie di piccoli accadimenti e disgrazie che vanno a minare la base su cui si fonda la sua stessa esistenza: la razionalità. La fisica e la matematica che Larry insegna ai suoi studenti si basano su elementi concreti, su calcoli che danno logici risultati, su domande che trovano una risposta. Quello che accade intorno a lui abbatte la roccaforte della razionalità per sfociare nell' irrazionale dove sono il fato, la sfortuna o la volontà Divina a dettare le regole. Per raccontare questa storia i Coen pescano a piene mani dalla cultura ebraica, su cui si fonda la loro stessa educazione religiosa, e con il solito cinismo e humor nero che ha contraddistinto fin dagli esordi il loro cinema, mostrano la preoccupante crisi della fede (e non solo di quella ebraica) vista come unico faro nella notte per un' umanità rimasta senza punti di riferimento. Gli stessi rabbini, ai quali Larry si rivolge per trovare le risposte che cerca, sono ben lontani dall' essere portatori di una qualche "verità" assoluta. Rimane solo la certezza che anche un "uomo serio" e di grande rettitudine morale, fatica come qualsiasi altro per ottenere le cose più semplici quanto quelle più difficili, o che semplicemente quelle cose gli saranno precluse per sempre (da qui lo splendido finale del film). In effetti l'unica cosa da fare è "accettare il mistero" come dirà a Larry il padre del suo studente coreano, parole dette in un contesto diverso ma sagge, molto sagge.

8 comments:

Chimy said...

Esulto per questa recensione! :)

Weltall said...

@Chimy: ed io ringrazio per l'esultanza! Troppo buono ^__^

Anonymous said...

La scena del padre del ragazzo coreano mi ha fatta ridere veramente di gusto. Comunque gran bella recensione!!

Ale55andra

Weltall said...

@Ale55andra: è una situazione talmente assurda che ha fatto sbellicare anche me ^__^
Grazie 1000 ^__*

nicolacassa said...

Un asfissiante ritratto della comunità ebraica di una cittadina americana. A tratti disturbante ma assolutamente geniale! Mi ha colpito la scena del tornado che arriva....

Weltall said...

@Nick: film splendido! La sequenza del tornado è una chiusura più che perfetta! ^__^

kusanagi said...

film che devo recuperare anch'io, come molti altri del resto ^_^

Weltall said...

@Kusanagi: a questo bisogna dare la precedenza, fidati ^___^