La Fase 2 della Marvel era cominciata in maniera discussa e (forse) discutibile con un Iron Man 3 frenato dalla necessità di chiudere un ciclo nella previsione dell' abbandono del franchise da parte di Robert Downey Jr. Che l' effetto "Avengers" avrebbe però giovato agli altri personaggi coinvolti era un' ipotesi che si è concretizzata come vera con questo Thor - The Dark World di Alan Taylor. Senza più bisogno di avere un nome altisonante alla regia (quello di Kenneth Brangh nello specifico), il nuovo film del Dio del Tuono cammina con le proprie gambe senza fatica e fin da subito ci accoglie mostrando tutto lo sfarzo/sforzo produttivo impiegato: abbandonato quel look di plastica che copriva dalle scenografie ai costumi, tutto sembra maggiormente curato e immerso in atmosfere cupe, più affini al fantasy cinematografico moderno che ad un film di super eroi. Sensazione che si ritrova anche nella storia alla base del film dova la razza degli Elfi Oscuri, dopo essere stati sconfitti dal padre di Odino, guidata dal loro leader Malekith, muove una nuova guerra contro Asgard per entrare in possesso di un potentissimo artefatto, l' Aether. Per quanto lo sviluppo della trama si presti a svolte drammatiche anche nei rapporti tra i personaggi, così come nella prima pellicola anche in The Dark World tutte e mitigato da una linea comica un po' troppo invadente ma a quanto pare ormai radicata nelle pellicole Marvel e voluta dal capoccia dell' operazione, Kevin Feige, per rendere i film appetibili sia ai Marvel addicted che al grande pubblico, primo artefice degli incassi stratosferici di questi cinecomics. Un secondo appunto negativo che si può fare riguarda invece un certo sbilanciamento tra i personaggi: anche se alcuni trovano maggiore spazio (vedi Heimdall) altri risultano, pur essendo protagonisti, messi in ombra dal giganteggiare del Loki interpretato da un ottimo Tom Hiddlestone. Bravi Heimsworth e Eccleston, per carità, ma il fratellastro di Thor ruba tutta la scena e probabilmente troveremo in un ruolo di primo piano nel prossimo film dedicato al figlio di Odino. Per il resto non ci si può davvero lamentare di una pellicola che esprime bene ciò che si cerca oggi nel cinema di intrattenimento ma soprattutto dai film dedicati alle creature di Stan Lee.
Recensione già pubblicata su CINE20.
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