Molto più che l' ormai familiare e caratteristico character design, i film dello Studio Ghibli sono immediatamente riconoscibili per quel modo così leggero ma incisivo di utilizzare le meccaniche del racconto favolistico per abbracciare, attraverso il fantastico, tematiche ben più importanti e universali. Arrietty non fa eccezione. Diretto Hiromasa Yonebayashi, già animatore di alcuni dei capolavori dello Studio e qui al suo notevole esordio alla regia, la sceneggiatura è basata sui racconti dell' autrice inglese Mary Norton adattati da Hayao Miyazaki la cui impronta è percepibile a più livelli partendo proprio dalla protagonista, Arrietty, ragazzina appena quattordicenne appartenente ad una razza molto simile alla nostra se non fosse per l'altezza che non supera i dieci centimetri. Questo personaggio dimostra ancora una volta l' importanza delle figure femminili nei lavori della Ghibli che, spesso e volentieri, diventano il cuore pulsante delle storie raccontate. Arrietty racchiude in se parte di quei personaggi e non è azzardato vedere nel suo coraggio, nella sua determinazione, un po' di Mononoke e di Nausicaa. O percepire, nella sua prima sortita nella casa degli uomini in compagnia del padre, quel percorso di emancipazione già seguito da Kiki o Chihiro. C'è poi l' amore, che nasce fin dal primo momento che lo sguardo della ragazza si incrocia con quello di Sho, giovane malato di cuore, sentimento molto caro a Miyazaki raccontato con il solito garbo, la solita leggerezza fatta di guance arrossate e lacrime troppo grandi, ma proporzionate alle dimensioni dei propri sentimenti. E a loro che viene affidato il messaggio del film, nonchè la visione ottimististica del Maestro, perchè i loro occhi non sono appannati dalla paura, dalla diffidenza, dal pregiudizio ed abbattono le barriere della diversità con la curiosità e la meraviglia di chi si trova per la prima volta davanti a qualcosa di unico e speciale.
Recensione già pubblicata su CINE20.
5 comments:
It's very cute~~~~!!
Nella sala sia dulti che bambini sono ststi rapiti come al solito dalla dolcezza della narrazione, dalla profondità della storia e dalla spettacolare bellezza delle immagini...non vedo l'ora che arrivi il prossimo capolavoro :)
@Evan: oh yeah, it is ^^
@Ebisu: è un attesa che condivido in pieno ^^
l'ho visto l'altra sera...
è piaciuto molto anche a me...
@Pupottina: mi fa piacere ^^
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