Tuesday, October 11, 2011

BLOOD STORY, il dilemma di un buon remake

A neanche due anni dall' uscita di Lasciami Entrare (Let The Right One In), incoraggiati anche dal buon riscontro di critica ottenuto un po' in tutto il mondo, a Hollywood hanno fiutato l'affare e hanno pensato bene di accaparrarsi i diritti per un remake lampo. Partendo dalla sceneggiatura dello stesso Lindqvist (autore anche del romanzo da cui il film originale è tratto) ma adattandola al nuovo contesto (gli USA dei primi anni '80 sotto la presidenza di Regan) e alle esigenze del pubblico, si sono leggermente riscritti alcuni passaggi della storia per renderla, diciamo, completa anche se, a conti fatti, eccessivamente spiegata laddove la controparte svedese lasciava di proposito alcuni precisi "vuoti" narrativi. Se da un lato fa un po' storcere il naso questa necessità di esplicitare certi dettagli, dall' altro fa piacere notare come il cuore della storia sia rimasto più o meno integro. Il rapporto tra Abby e Owen ad esempio, funziona alla perfezione come nell' originale ed il merito va anche ai due giovani interpreti anche se Chloe Moretz ruba decisamente la scena a Kodi Smith-McPhee. In cabina di regia Matt Reeves, alle prese con una regia "tradizionale" dopo Cloverfield, si dimostra all' altezza del compito anche se è impossibile non notare come alcune sequenze, la loro composizione, sia ricalcata fedelmente da quella di Alfredson. Tirando rapidamente le somme di quanto fin'ora esposto, si può tranquillamente affermare che, in tempi in cui le idee originali scarseggiano, anche un buon remake è qualcosa di raro e prezioso. Blood Story (Let Me In) è un buon remake sul quale però pesa come un macigno la presenza dell' originale. E' qualcosa che rimane a livello di coinvolgimento emotivo, pertanto forse tutto dipende da quanto e se il film di Alfredson era piaciuto. Ma proprio il fatto che i due film siano così simili, che ci sia una così breve lasso di tempo tra l' uscita del primo e della sua controparte americana, porta a chiedersi se ci serve una buona copia quando abbiamo un ottimo originale.

Recensione già pubblicata su CINE20.

4 comments:

Il Bollalmanacco di cinema said...

Vado a vederlo domani, parto ottimista.
Anche se so già che il ricordo del libro e del film originale si farà sentire...

Kusanagi said...

la buona copia non e' male, ma Eli resta Eli, con tutto che qui c'e' Hit Girl che si cala benissimo nella parte.

Il problema e' il solito : il remake e' fatto per il mercato USA, e noi ce lo becchiamo da brava colonia dell'impero.


D'altronde anche noi abbiamo fatto la nostra versione del francese Giu' al Nord, sicche' ...

Pupottina said...

sicuramente non ci servirebbe una buona copia quando abbiamo un ottimo originale, ma purtroppo hanno il vizio di voler rifare tutto, convinti di poterlo fare meglio...
l'originale era piaciuto anche a me...

Weltall said...

@Bollalmanacco: ho visto che ne hai scritto anche tu! Passo a leggere ^^

@Kusanagi: eh lo so...però questo progressivo accorciamento dei tempi tra originale e remake sta diventando preoccupante...

@Pupottina: si, mi ricordo che eravamo piuttosto d'accordo ^^