Wednesday, December 15, 2010

What Lola wants...

Brent rifiuta l' invito ad accompagnare alla "prom" night Lola, una ragazza all' apparenza timida, viene rapito poco prima della serata dal padre di lei e costretto a partecipare ad una versione "particolare" e privata della festa. Un' idea semplice, forse banale, accompagnata da un trailer che lasciava presagire un' altro gustoso torture porn e niente più. Eppure, come da piccoli semi possono nascere grandi alberi, anche le piccole idee possono diventare grandi film se sviluppati nel giusto contesto. E forse è da ricercarsi proprio qui la crisi del cinema horror americano che è andato sempre più inaridendosi a favore della necessità di vendere i propri prodotti ad un pubblico sempre maggiore. Ma in Australia sembra che non sia così. In Australia il terreno sembra ancora fertile per raccontare gli orrori che si nascondono nel suo outback, distese sterminate che "divorano" le persone senza lasciarne traccia. Ci aveva provato Greg Mclean con il suo Wolf Creek, film che ricalcava la principale opera di Hopper, Non Aprite Quella Porta, senza però allontanarcisi in maniera decisiva. Discorso totalmente diverso per The Loved Ones di Sean Byrne, film sorprendente che non si limita a seguire la strada tracciata da Hopper ma prende tutto ciò che quel tipo di cinema ha lasciato sedimentare per anni e lo rimescola portando in superficie tutte quelle suggestioni che il tempo non ha certo reso meno forti: l' orrore non ha bisogno di manifestarsi attraverso deformità o maschere ma si può nascondere dietro un padre (fin troppo) amorevole, un adolescente dal viso grazioso con un vestito da sera rosa, si alimenta dietro mura domestiche apparentemente comuni all' esterno, ma che all' interno nascondo segreti, botole che si aprono sul buio di orrori inimmaginabili. Byrne non si limita ad esplorare gli incubi che nascono nella provincia, ma procede nell' illustrarci uno spaccato dei rapporti genitori figli ai loro estremi, dalle problematiche e le fratture all' interno delle famiglie così dette "normali" da una parte, fino al rapporto incestuoso tra Lola e suo padre dall' altra, trovando la misura nel mezzo solo in un finale sinceramente insperato e necessario. Perchè The Loved Ones, per quanto non indugi nella violenza preferendo il fuori campo o "nascondendola" nell' inquadratura, è un film tesissimo che ti costringe a stare a pugni stretti e chiusi per quasi un' ora e venti, merito soprattutto dei personaggi e degli interpreti eccellenti come John Brumpton, che ricopre il ruolo del padre, e Robin McLeavy nei panni di Lola, una teenager terrificante come mai se ne erano viste, probabilmente character horror del decennio.

6 comments:

nicolacassa said...

Fortissimo questo film!!

Kusanagi said...

Ammetto che la botola e' stata una bella sorpresa, non me l'aspettavo ...
Cmq ormai anche per l'horror vale la regola buona anche per il resto dei film, i prodotti indipendenti e piu' "liberi" ormai si vedono solo tramite canali "alternativi"
Merito delle politiche distributive dei multiplex ? Mah ....

Weltall said...

@Nick: un gran film cugino!!!

@Kusanagi: film che sorprende in più di un' occasione ed è un peccato che si finito nel solito buco nero della distribuzione...anche perchè è un prodotto oggettivamente vendibile...misteri!

Kusanagi said...

Peccato che sia australiano, indipendente, senza attori famosi, e non sia il rifacimento o il seguito di qualche horror famoso ...

Si ha la NETTA impressione che di questi tempi l'originalita' sia piu' punita che premiata ...

Weltall said...

@Kusanagi: allora non rimane che aspettare che negli USA ne facciano il remake e magari qualcuno lo distribuirà almeno in dvd ^^"

Cineserialteam said...

L'importante è riuscirli a recuperarli questi lavori... ;-)