Tuesday, October 05, 2010

L' "orda" che arriva dalla Francia

Dopo aver seppellito un loro collega torturato e ucciso, un gruppo di poliziotti decide di organizzare una spedizione punitiva contro i responsabili. L' incursione in un palazzone nella periferia parigina però non va proprio secondo i piani ed i poliziotti si trovano presto in balia di un gruppo di trafficanti. Ma quando si dice che non ce limite al peggio, per le strade di Parigi, ma anche all' interno del palazzo, sembra cominciata la fine del mondo: i morti tornano in vita, violenti e affamati. La necessità ti porta a stringere strane alleanze e così poliziotti e criminali, loro malgrado, uniscono le forze per cercare di uscire vivi dal palazzo. Al loro esordio la coppia di registi francesi Yannick Dahan e Benjamin Rocher puntano su di una pellicola che sulle prime sembra un classico poliziesco alla francese ma che si rivela pian piano largamente (e senza nasconderlo) ispirato ai classici di Carpenter e Romero inserendosi a pieno diritto, sia da un punto di vista visivo, tematico e di violenza mostrata (anche se meno esplicita rispeto a quella dei colleghi Gens e Aja), tra gli horror d'oltralpe da tenere in considerazione. Trattandosi a tutti gli effetti di uno zombie movie, di quelli dove i morti sono tutt'altro che lenti e claudicanti, non è difficile trovare similitudini anche con 28 Giorni Dopo di Danny Boyle o ancora di più con Dawn of the Dead di Zack Snyder, nonchè un certo senso claustrofobico che arriva direttamente da Rec dei colleghi spagnoli Plaza e Balaguerò. Pur non spiccando per originalità quindi, e praticamente privo di chiavi di lettura politiche o sociali (seppur il contesto della periferia abitata da immigrati e poveri lo suggerisca) La Horde è un film compatto che non ti molla un solo attimo, che ti trascina, insieme ad un caratteristico e male assortito gruppo di protagonisti, in una sanguinolenta e feroce discesa negli inferi, letterale e figurata. Dahan e Rocher sfruttano i rodatissimi meccanismi del sottogenere "morti viventi" e allo stesso tempo li ribaltano (generalmente i protagonisti cercano di barricarsi ma in questo caso cercano una via per fuggire all' esterno), regalandoci alcune gustosissime scene di massa impressionanti (quella nel garage) e inseguimenti in stretti e soffocanti corridoi. Gli appassionati del genere dovrebbero concedergli una visione mentre per gli altri, soprattutto per chi cerca approfondite letture politiche o di critica sociale, è probabilmente tempo perso.

4 comments:

Rosuen said...

Sarei stata disposta a vedere addirittura questo al posto dell'altro... anche senza tematiche politiche @_@ -_-

Weltall said...

@Rosuen: no, no, no, no, no! Non se ne parla proprio ^^

Anonymous said...

A me forse è piaciuto e mi ha entusiasmato un pelino di più, ma alla fine siamo d'accordo sul giudizio.

Ale55andra

Weltall said...

@Ale55andra: a livello di voto di connection mi sono tenuto un po' strettino e forse un mezzo punto in più ci poteva anche stare. Solo che son passati già diversi mesi da quando lo vidi e nel complesso il mio giudizio si è un po' raffreddato!
Comunque l'ho gradito abbastanza ^^