In non meglio precisato futuro, comunque abbastanza prossimo, una insospettabile pioggia di meteoriti è solo la prima avvisaglia di una invasione aliena in larga scala che mette in ginocchio l' Europa. Dopo aver subito schiaccianti sconfitte, le forze alleate sembrano pronte ad un contrattacco decisivo. Doug Liman non è esattamente quel tipo di regista che si ricorda per particolari meriti (a parte forse The Bourne Identity) ma è comunque un onesto mestierante e, con Edge of Tomorrow, ce lo dimostra soprattutto quando c'è da mostrare i muscoli durante la ripetuta sequenza di un moderno sbarco in Normandia, tutto elicotteri e fanteria armata di futuristici esoscheletri. Per il resto il film soffre di due particolari difetti: il primo è riconducibile al fatto che, fin dalle prime immagini promozionali, si è cercato di vendere l' attore principale piuttosto che la pellicola. Forse troppo facilmente dimentichi di quanto accaduto con il recente Oblivion, si è costruita una vetrina intorno a Tom Cruise e, nel caso specifico, senza prendere in considerazione che forse al di la del divo di turno, c'era una co-protagonista, Emily Blunt, che si mangia tutto il film ogni volta che entra in scena. Il secondo difetto, forse quello più grave, è la persistente sensazione di ritrovarsi di fronte a qualcosa di già visto, qualcosa che qualcuno ha già fatto e in maniera migliore. Il loop temporale nel quale si trova intrappolato il protagonista infatti, è già stato usato in tempi recenti da Duncan Jones nel suo Source Code, ma soprattutto dal compianto Harold Ramis nel suo cult Ricomincio da Capo. Come se non bastasse, le regole sulle quali è costruita la sceneggiatura vengono rispettate almeno fino a quando, per la solita necessità di non mettere lo spettatore difronte ad un finale troppo cupo, non ci si concede qualche "licenza" e forzatura di troppo. Questi aspetti, non da poco, mettono Edge of Tomorrow in quella triste categoria delle occasioni mancate, visto che gli elementi per un film di genere riusciti c'erano tutti ma si è preferito ignorarli.
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