Wednesday, October 11, 2006

"Che divertente! Trent'anni di vita in un inferno..."

"Graveyard of Honor (1975) - Kinji Fukasaku"
Dopo la scomparsa del maestro Kinji Fukasaku era lecito aspettarsi un passaggio di testimone verso qualcuno che fosse in grado di raccogliere la pesante eredità di conoscenza e esperienza accumulata nella più che trentennale carriera del cineasta giapponese. E chi meglio di Takashi Miike, che in Fukasaku ha trovato uno delle sue maggiori fonti di ispirazione, poteva avere la giusta presunzione di accollarsi una simile responsabilità. Nella sua breve ma intensa carriera, Miike, non ha soltanto dimostrato più volte di aver assimilato bene le lezioni del maestro e di averle fatte sue traformandole in qualcosa di nuovo e imprevedibile, ma ha fatto ben altro: ha preso uno dei capisaldi della filmografia di Fukasaku, Graveyard of Honor appunto, e passandolo attraverso il suo personale filtro lo ha aggiornato senza snaturarlo. Non siamo più nell'immediato dopoguerra ma alla fine degli anni ottanta e il personaggio di Ishimatsu ( o Ishikawa) è sempre quello: un uomo senza onore, incapace di qualsiasi legame che non sia legato alla violenza, tossicodipendente, che attraversa furiosamente la sua vita ricoprendosi di vomito e feci e andandosene in un onda di sangue.

"Graveyard of Honor (2002) - Takashi Miike"

2 comments:

nicolacassa said...

Kakkoi ne! Figata!

Weltall said...

Grande Nick ^__________^