"After REVOLVER"

e la trama del film è difficile: in linea di massima abbiamo un truffatore (Jason Statham) che si inguaia dopo aver ripulito un boss (Ray Liotta). Quello che segue è un pretenzioso tentativo di portare una semplice storia noir a vette più elevate citando tutto il citabile, da Tarantino a David Lynch(?!?). Se da un lato abbiamo delle ottime sequenze che ci ricordano quanto Guy Ritchie ci sappia fare dietro la macchina da presa, dall'altro abbiamo un continuo accavallarsi di sequenze scardinate dalla linearità del racconto, flashback, confronti interiori dei personaggi ecc. Il tutto si aggroviglia in maniera incomprensibile, lasciando alla fine del film un'acuta sensazione di stordimento. Sia ben chiaro che io apprezzo molto i film che ti fanno macinare il cervello anche a visione conclusa, che ti fanno riflettere, che ti fanno tirare le conclusioni senza imboccarti. Ma il troppo stroppia si sa, e qui è quasi impossibile raccapezzarsi, orientarsi, perchè manca qualsiasi appiglio o punto di riferimento: oltre all'aver intuito che il protagonista lotta interiormente con un altro suo "io" (forse il suo stesso ego) non si riesce a tirarne fuori altro ad una sola visione. Siccome apprezzo Guy Ritchie come regista, mi riprometto una seconda visione di questo suo film, e se in quell'occasione riuscirò a trovare il bandolo della matassa, prometto che cambierò il mio giudizio. In caso contrario...speriamo che il suo prossimo film ci faccia dimenticare questo.
Questa mattina sono andato con mio cugino Miki, a cercare un regalo di compleanno per mio fratello nel negozio di cd "Cocktail d'Amore"(?!?). In questo negozio si può trovare di tutto, dai promo ai bootleg, e anche questi "orribili" cd-intervista degli Oasis. Nonostante io sia un grande fan, mi sono assolutamente rifiutato di comprarli; ma il gentile negoziante, dopo aver preso due dvd-singoli degli U2 ed un bootleg dei Duran, ce li ha regalati.
"Ecco Deiv, mio babbo Ioacheme e mia mamma basiti durante i preparativi"
"UNBELIVABLE!!!"
"Ancora Deiv, Rosuen e MeMedesimo"
"Nick pappuenda"
"Questa è tra le mie preferite ^____^"
"Eh si, il buon Deiv era proprio affamato"
"Eccoli insieme!!! Un caloroso ringraziamento a N-chan e Sato! Grandi!!!
"No, cioè scusa...sono io a far ridere?!?"
"Un po' di serietà...e che diamine!!!"

"This is what you get, when you mess with us"

"^__________^"

"...ma solo per poco tempo"
"Il ritorno di Tony non poteva passare inosservato ai fan della serie..."
A tre anni dall'uscita di Hail To The Thief, Thom York pubblica il suo primo album senza Radiohead pur affidandosi sempre al produttore Nigel Godrich. Il risultato è un album bellissimo le cui canzoni rimandano alle atmosfere elettroniche degli ultimi Radiohead, ma maggiormente minimaliste dal punto di vista degli arrangiamenti e dei virtuosismi vocali di Thom. Quarantacinque minuti di musica eccezionale per quello che è, a mio avviso, il disco più interessante del 2006. Da segnalare la presenza di Jonny Greenwood come musicista ospite e la splendida cover del disco disegnata da Stanley Donwood di cui posto qui sotto due foto:
"Front Cover"
HARROWDOWN HILL VIDEO CLIP
iù di quanto la pellicola lasci intendere, significa che ci troviamo di fronte ad un buon prodotto. Guardando un film come Hana & Alice la sensazione è proprio quella: come già dimostrato in Love Letters, la capacità del regista Shunji Iwari di catturare con la macchina da presa emozioni e sensazioni non espresse verbalmente, ha del prodigioso. Uno sguardo, un momento di silenzio, un pianto sordo possono trasmettere molto più di un diaologo prolisso e scontato. La storia di Hana & Alice è molto più lineare rispetto a quella di Love Letters, ma non per questo meno ricca di tante sfumature e spunti di riflessione. Hana e Alice sono due amiche molto unite, simili e allo stesso tempo profondamente diverse; questa diversità e data principalmente dal diverso background familiare da cui provengono. Le immagini che abbiamo della vita familiare delle due ragazze sono diametralmente opposte: mentre Hana sembra provenire da una famiglia unita, i genitori di Alice sono separati. Lei vive con la madre troppo presa dalle sue continue relazioni sentimentali, e frequenta il padre molto raramente ma ne è particolarmente legata. Le stesse case dove abitano riflettono queste condizioni: la casa di Hana è ordinata, pulita e letteralmente sommersa di fiori, mentre in quella di Alice regna un disordine assoluto. Nonostante rimangano legate dalla passione per il balletto, il legame tra le due ragazze si affievolisce quando dalle scuole medie passano alle superiori e si riavvicineranno quando Hana inventarà una bugia per uscire con un ragazzo che le piace e chiederà ad Alice di coprirla. La situazione degenererà qunado questo ignaro ragazzo si innamorerà di Alice. Quello che può sembrare un tipico film commedia/dramma a sfondo adolescenziale, si dimostra invece uno sguardo profondo e riflessivo su un'età difficile come l'adolescenza, dove amicizia, amore e delusioni non sono affatto argomenti scontati. Lo "sguardo" del regista, sempe puntato sui protagonisti, lascia allo spettatore la totale libertà di cogliere ogni sfumatura dell'essere adolescenti, del crescere, della capacità di uscire a testa alta da ogni fallimento, della necessità di trovare sempre la forza di riprovare (la scena del balletto dimostra quanto Alice, dopo vari insuccessi, abbia la necessità di dimostrare di cosa è capace) e dell'importanza di certi legami che sopravvivono nonostante tutto e nonostante tutti.
Yan è un giovane poliziotto molto promettente, che per le sue capacità viene fatto infiltrare nella mafia cinese. Lau è uno dei tanti giovani fratelli delle Triadi, fedina penale immacolata ed ottimo elemento da infiltrare nelle fila della polizia. Entrambi vivono le loro "vite alternative" da troppo tempo: Yan vuole chiudere con lavita da infiltrato. I suoi superiori continuano a rimandare il suo "rientro" missione dopo missione e lui sente sempre più che sta perdendo il contatto con ciò che era. Lau ha fatto una brillante carriera in polizia e aspetta l'occasione di chiudere i conti con le Triadi e poter iniziare una nuova vita con la donna che ama. Girato a quattro mani
da Andrew lau e Alan Mak, Infernal Affairs si presenta come un action thriller, teso e adrenalinico dall'inizio alla fine, che scorre nei sui 97 minuti senza mai un'attimo di cedimento o buco narrativo, grazie anche all'ottima sceneggiatura. I rimandi ad un classico come Heat di Michael Mann sono evidenti e sottilineati ancor di più dall'importanza degli attori principali. Se nel film di Mann la scelta ricaddde sul meglio degli interpreti Americani (Robert De Niro e Al Pacino), in Infernal Affairs sono presenti due vere e proprie stelle del cinema di Hong Kong, Tony Leung e Andy Lau. Infernal affairs è stato un grande successo in patria, mentre da noi è arrivato solo attraverso il mercato dell' Home Video. Un vero e proprio peccato se si considera la penuria di pellicole di tale levatura e qualità.Says the Budda:
"He who's in Continuous Hell never dies.
Longevity is a big hardship in Continuous Hell"
Nel 1998 uscì nelle sale il film The Quite Family del regista coreano Kim Ji-woon. La pellicola narra la storia di una famiglia che trasferitasi in una casa in montagna, comincia un'attivita alberghiera. La morte per suicidio del loro primo cliente, li porterà a nasconderne il corpo per evitare che l'incidente possa in qualche modo incidere negativamente sulla loro attività. Immaginate adesso che qualche anno dopo un tale di nome Takashi Miike, abbia noleggiato questo film in vhs e una volta a casa abbia cominciato a guardarlo in un vecchio videoregistratore malfunzionante. Le immagini tutte disturbate e la riproduzione "a scatti" della videocassetta, insieme alla fervida immaginazione di Miike, diedero vita ad un'idea grandiosa: farne un remake in versione musical. Potrà sembrare pazzesco ma le cose sono andate veramente così. Inutile sottolineare la bravura con cui Miike costruisce la storia intorno ad un nucleo familiare tanto eccentrico quanto sgangherato e sul quale aleggia un alone di sventura. Se infatti non basta il fatto che la coesione tra i membri della famiglia sia messa in crisi dalle profonde differenze di ognuno, si aggiunge anche un'attività alberghiera che stenta a decollare, i clienti che muoiono uno dopo l'altro e un vulcano minaccioso in lontananza. Ma sarà proprio quando le difficoltà sembrano insormontabili che tutti insieme troveranno la forza di ribaltare le sorti di un destino infausto, di trovare giovamento da un'eruzione vulcanica e di scoprire infine cos'è la vera felicità. Dietro la macchina da presa, Miike ci lascia nuovamente senza parole: le sequenze musical sono veramente ben coreografate e girate splendidamente, per non parlare delle scene animate con la tecnica "passo uno". Per sopperire al limitato budget dei suoi film, il geniale regista si inventa sempre qualcosa: in questo caso le scene che avrebbero richiesto un maggiore utilizzo di effetti speciali e computer grafica, sono state sostituite da animazioni in stop motion con personaggi di plastilina. Esempio lampante è rappresentato dalla sequenza dell'eruzione vulcanica o dalla inquietante e divertente sequenza iniziale che vede un angelo(?) venire fuori da un piatto di minestra, strappare via l'ugola ad una commensale per finire mangiato da un corvo e poi rinascere. Bisogna dire che questa scena nulla ha a che vedere con il resto del film, ma anche questo è Miike e quel che fa non si discute. 
"Copertina del DVD R2 edito dalla Tartan. Edizione eccellente, naturalmente già presente nella mia collezione ^____^"
Per chi volesse avventurasi subito alla scoperta dei suoi film, ecco un link con la sua filmografia in continuo aggiornamento: http://www.imdb.com/name/nm0586281/

"...e gli animi sembrano calmi e pacati"
"Ma ecco che Jack comincia il suo inseguimento decisivo..." 
"...e sopratutto i nuovi arrivati non riescono a trattenere l'emozione e le domande..."
"...Problema che viene prontamente risolto in via amichevole"
"La sequenza della liberazione di Heller è carica di pathos..."

"...e c'è chi viene colto da spasmi intestinali e crisi mistiche..."

"...Arrivando a fine visione devastato e lacerato nel profondo"
"Tra gli strumenti non puo' mancare un super coltello..."
"...Con tanto di ideogrammi incisi"
"Ecco il Maestro che procede alla frittura"
"It' time for tempura!"
"La tavola inbandita, e gli ingordi sono i primi a farsi avanti"

"...ed ecco cosa c'è sull'altro tavolo"
Terminata da un po' la visione mi sento di non dover aspettare a commentare questo film a mente fredda:
"Il maestro seziona la ventresca sotto il vigile sguardo di un giovane padawan"

"Ed ecco quasi pronta quella che Deiv ha definito una pappetta"

"Un'aggiunta di aceto di riso"

"Prima fase: si distende il riso sul foglio d'alga"

"Seconda fase: si aggiunge la pappetta"

"Terza fase: si arrotola il tutto con l'ausilio della stuoietta"
"Ed ecco il risultato"
"Si affetta il tutto..."

"Ecco la presentazione su vassoio"