Wednesday, May 23, 2012

Far East Film Festival 14 - Day 6

A KICK FROM HEAVEN
Regia di Hanung Bramantyo


Non è difficile intuire i motivi che hanno portato a selezionare questo film per il FEFF, considerato quanto il tema calcistico faccia presa nel nostro Paese e di quanto l' immagine che emerge del mondo del calcio dalla pellicola di Hanung Bramantyo sia pura e legata a valori profondi. Certo, la storia del giovane protagonista e del suo desiderio di diventare un giocatore professionista a dispetto di un padre che vuole ad ogni modo ostacolarlo, ha il gusto della favola ed è scritta e sviluppata in maniera elementare, quasi ingenua. Curioso comunque guardare a questo universo calcistico “altro” inserito in un contesto di povertà, in un paese che, parafrasado uno dei personaggi, non è in grado di coltivare atleti ma solo ladri, criminali e politici. Tutto il mondo è paese insomma,ma la critica rimane in superficie mentre il resto è un racconto davvero troppo semplice perchè lasci davvero il segno.

SONGLAP
Regia di Effendee Mazlan, Farina Azlina Isahak


Una piccola sorpresa arriva dalla Malesia e dalla sua cinematografia che prova ad alzare la testa e con un moto d' orgoglio rendersi appetibile ad pubblico sempre più vasto e non solo chiuso all' interno dei confini nazionali. Songlap racconta di due fratelli che per (soprav)vivere lavorano con una banda di trafficanti di neonati e prostitute. Partirà dal minore dei due la voglia di lasciarsi alle spalle tutto quello schifo e di ricominciare una nuova vita lontano da una città sporca e soffocante. Quella raccontata dalla coppia di regista e sceneggiatrice, è una storia di redenzione cruda e violenta che affronta tematiche difficili alcune delle quali tenute di proposito ai margini della narrazione (probabilmente scelta dettata della possibilità di incappare in qualche pesante censura) ma che arrivano comunque allo spettatore, imprigionato anche lui sotto il cielo plumbeo che ci accompagna per tutto il film.

ONE MILE ABOVE
Regia di Du Jiayi


Alla morte del fratello maggiore, un giovane decide di raccoglierne le ultime volontà è di affrontare un lungo viaggio in bicicletta fino al tetto del mondo. Quello del protagonista non è soltanto una decisione presa con la volontà di raccogliere l' eredità di chi non c'è più, ma è anche la voglia di intraprendere un viaggio spirituale per avvicinarsi alle persone perdute e per scoprire qualcosa di nuovo su se stessi. Ed il viaggio è proprio la cosa più bella ed emozionante del film che lascia percepire tutta la fatica, l' affanno, la sofferenza del protagonista ma anche la meraviglia della scoperta, luoghi e volti nascosti agli occhi del mondo. E quando si gira in posti simili, bellissimi ma difficili da raggiungere e ostili, si può solo immaginare lo sforzo produttivo infuso nel progetto. In tutta questa ricerca di realismo, lascia un po' perplessi una sequenza onirica troppo artificiale per riuscire a legarsi adeguatamente tutto il resto.

THE WOODSMAN AND THE RAIN
Regia di Okita Shuichi

Un taglialegna vedovo e con un figlio che non sa che fare della sua vita. Un giovanissimo regista di zombie movies terrorizzato dalle pressioni del suo ruolo che non è ancora in grado di gestire. Questi sono i due universi che collidono nella commedia di Okita Shuichi quando il taglialegna viene coinvolto dalla produzione per cercare utili location prima, e come aiuto sul set poi. Con i tempi classici della commedia giapponese (quasi sempre fin troppo dilatati) il regista racconta la più classica delle storie di crescia e maturazione che due persone raggiungono interagendo reciprocamente: un uomo impara qualcosa in più sull' essere padre, comprensivo e di supporto per il figlio, ed un giovane trova il sostegno ed il coraggio necessario da una inaspettata figura paterna. Divertente e gustosamente cinefilo anche quando mette un po' alla berlina il cinema horror di zombie e affini (“come è possibile che ci siano zombi in Giappone se noi cremiamo i cadaveri?”).

2 comments:

Anonymous said...

Ebbasta Feff !!! Vogliamo la recensione di the Cabin in the Woods, tipo subito !!! ^__-

Weltall said...

@Kusanagi: ahahahahah ok ^^
Domani la puoi leggere su CINE20 e lunedì qui sul blog ^__*