Wednesday, May 25, 2011

Far East Film Festival 13 - Day 5

NIGHT MARKET HERO
Regia di Yeh Tien Lun

Per quanto sia stato campione d' incassi in Taiwan, Night Market Hero appare un film piccolo, piccolo, soprattutto se si trova a confrontarsi con un pubblico internazionale. Quella raccontata nel film di Yeh è infatti una storia molto legata alla cultura e alla tradizione taiwanese, forse in certi frangenti troppo impermeabile per essere capita e apprezzata. Ma questa lotta per la sopravvivenza di un antico mercato di strada che sta per essere smantellato per far posto ad un nuovo edificio, è anche troppo semplice, scontata e un po' banale, anche per chi non avesse problemi ad addentrarsi in una realtà così distante dalla nostra. Ed è strano trovarsi di fronte ad un film così considerato che Hear Me e forse ancora di più Monga, visti nella passata edizione del FEFF, fossero dei film molto più completi, riusciti ed accessibili per quanto legati anche loro alle tradizioni di Taiwan.

THE DRIFTERS: HEY SUCKERS!! HERE WE COME!!
Regia di Segawa Masaharu (retrospettiva "Asia Laugh")

La retrospettiva del FEFF sulla commedia asiatica si sposta anche su lidi giapponesi con uno dei suoi massimi esponenti, Segawa Masaharu qui impegnato nell' ultimo film della serie The Drifters che prende il nome dall' omonimo quintetto comico che ricopre anche i ruoli principali. Le sfortunate vicende del poliziotto Iwari sono raccontate attraverso gag che richiamano il più classico umorismo nipponico, basato sul ridicolo e sulla demenzialità. Ma dal film emerge anche un amore per il cinema muto che, a quanto si può apprendere dalle note biografiche, gli ha fatto in qualche modo da scuola. La riprova arriva in un finale con inseguimenti e torte in faccia in pino slapstick style.

DON'T GO BREAKING MY HEART
Regia di Johnnie To

Appare fatto chiaro e incontrovertibile che, la commedia romantica, non sia il genere il cui To si esprime meglio eppure non ha mai disdegnato di tanto in tanto una capatina nel genere tra un action a sfondo gangsteristico e l'altro. Don't go Breaking My Heart non potrà certo essere considerato tra le sue opere migliori (per carità!) ma rimane comunque un film delizioso che racconta un triangolo amoroso che nasce tra i grattacieli di Hong Kong sullo sfondo della recente crisi economica. To da alla sua amata città sempre il dovuto spazio, dagli scorci cittadini fino alle grandi vetrate dei grattaceli che diventano le vetrine su cui avviene il corteggiamento tra i protagonisti. Forse un po' troppo sbilanciato sul finale, dove ci si prende più tempo del dovuto per arrivare ad una conclusione della contesa amorosa, il film è comunque una divertente/divertita ma non so quanto possa essere considerata una piacevole alternativa alle classiche pellicole del maestro assoluto del cinema di Hong Kong.

BANGKOK KNOCKOUT
Regia di Panna Rittikrai e Mokarot Kaewthanee

Se c'è un cinema capace di non prendersi sul serio neanche per un momento e di reinventarsi ogni volta è proprio quello d'arti marziali Made in Tailandia soprattutto se alla macchina da presa c'è Panna Rittikrai, un' istituzione nel genere in quanto straordinario coreografo più che regista. Questa sua ultima fatica vede un gruppo di giovani stuntman assaporare il sogno di lavorare ad Hollywood per poi finire in un sadico gioco per miliardari. Vedere gli stunt, carne da macello sempre pronti ad immolarsi in film di questo genere, ricoprire i ruoli principali è allo stesso tempo una trovata geniale e il principale limite di questo film. Come si può immaginare, da un punto di vista attoriale siamo su livelli bassissimi (più del solito), ma da un punto di vista dell'azione e del mero intrattenimento il film regala grosse soddisfazioni e qualche brivido nel vedere gli interpreti/stunt rischiare per davvero il collo in più di un occasione. Gli amanti dell' action taiandese troveranno pane per i loro denti e tutti gli altri? Probabilmente lo giudicheranno con una severità fuori luogo. Peggio per loro.

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