Tuesday, May 17, 2011

Far East Film Festival 13 - Day 3

SEASIDE MOTEL
Regia di Moriya Kentaro

Film corale pubblicizzato come “tarantiniano” ma che in realtà ricorda decisamente Guy Ritchie piuttosto che Tarantino, anche se il tutto si riduce a qualche trovata visiva, di montaggio e ad una scena di sesso presa pari pari da RocknRolla. Non se ne parla in senso positivo, sia ben chiaro, perchè il resto del film è davvero poco convincente. La maniera in cui le diverse storie si intrecciano all' interno delle stanze di questo motel, che a dispetto del nome è completamente circondato dalle montagne, dimostra certamente che si avevano le idee chiare in fase di scrittura ma non tutte le tessere di questo puzzle si dimostrano compatibili o complementari le une alle altre. Insomma, se la storia degli esattori Yakuza e del torturatore con il tagliaunghie è forse la migliore insieme a quella del travestito, il frammento del venditore di finte creme per il corpo e della call girl, uccide il ritmo del film rovinando anche la coralità della pellicola cosa che alla fine doveva essere il suo punto di forza. Il cinema giapponese ha sempre dimostrato grande personalità, non vedo perchè scimmiottare registi occidentali.

CYRANO AGENCY
Regia di Kim Hyum-seok

La commedia (romantica) coreana si dimostra ancora una volta brillante e divertente, capace di tirare fuori del buono da un genere commerciale e perciò molto inflazionato, dove l'originalità non è proprio la prima cosa che ti aspetti. Ispirandosi al Cyrano, un gruppo di aspiranti attori teatrali mette in piedi un' agenzia per aiutare i propri clienti a far cadere ai propri piedi la persona di cui sono innamorati, imbastendo un vero e proprio uno spettacolo con tanto di sceneggiatura, comparse ed effetti speciali. Metacinematografico, romantico e divertente, Cyrano Agency parla della sincerità dei sentimenti sia che arrivino direttamente dal proprio cuore che attraverso le parole di altri, e lo fa cercando il più possibile di tenersi lontano dai clichè del genere risultando meno scontato di quel che ci si può aspettare.

UNDER THE HAWTHORN TREE
Regia di Zhang Yimou

L' amore durante la Rivoluzione Culturale di Mao, quello tra una studentessa mandata a lavorare nei campi di un piccolo villaggio per essere rieducata ed un govane figlio di un ufficiale dell' esercito. “Mille miglia lontano” dai suoi titoli wuxia che l' hanno reso noto anche da noi al grande pubblico, Zhang Yimou ci immerge con estrema delicatezza (e con una dilatazione dei tempi tipica del cinema cinese) in un momento storico neanche troppo lontano dove anche un sentimento semplice ed innocente deve sottostare alle rigide regole del regime. E forse il grosso pregio del film sta proprio nell'aver tenuto l' ingombrante contesto politico sullo sfondo, portando in primo piano l' amore casto dei due protagonisti, forse d'altri tempi ma sincero e commovente.

HAUNTERS
Regia di Kim Min-suk

Il diverso incattivito dall' amore negato dei suoi genitori. Il giovane qualunque che si scopre dotato di straordinarie abilità e decide i usarle con responsabilità. Non so voi ma a me sembra proprio che qui ci si tuffi nel mezzo dei più classici stereotipi supereroistici e la cosa non può che farmi piacere. Soprattutto poi se vengono usati in una produzione cinematografica coreana di un giovane regista emergente che mette in scena la più classica lotta (o sarebbe meglio definirla “caccia”) tra l' eroe e la sua nemesi naturale. Certo, magari si poteva approfondire meglio il rapporto tra i due, aspetto affascinante anche se potenzialmente rischioso (infatti ci si prova solamente con una battuta verso la fine del film), ma anche così Hunters rimane un action fantasy serratissimo e coinvolgente che speriamo sia solo il primo passo in una brillante carriera per Kim Min-suk.

2 comments:

Rosuen said...

Quì... alla fine della giornata ero già stanca... -__- zzz ^_^

Weltall said...

@Rosuen: solo qui? ^__*