Wednesday, May 12, 2010

Far East Film Festival 12 - Day 3

THE BUGS DETECTIVE
Regia di Sato Sakichi

Una delle facce del cinema commerciale giapponese è quella che affonda e sprofonda nel demenziale assoluto e The Bugs Detective ne è un ottimo rappresentante. La storia, ispirata ad un manga, ruota intorno ad un investigatore privato in grado di parlare con gli insetti, probabilmente lo stesso poliziotto che cinque anni prima non riusci ad impedire la distruzione del quartiere di Shinjuku. Sullo sfondo di una minaccia terroristica proveniente da un malvagio scarabeo, il film si basa su di una comicità immediata, spesso scontata (si ride anche per una caduta dalle scale) ma costruita soprattutto su sketch a misura d' insetto, situazioni e problematiche tipicamente umane ma applicate all' universo dell' entomologia. Uno spunto interessante, quasi geniale, ma c'è poco altro , soprattutto se dopo un po' questo approccio surreale viene a noia. Sho Aikawa nei panni del protagonista fa comunque il suo dovere.

WOOCHI
Regia di Choi Dong-hoon

Woochi è a tutti gli effetti l'ennesimo rappresentante della nuova corrente del cinema mainstream coreano, un prodotto dal budget notevole, effetti speciali all' avanguardia, che punta ad essere blockbuster con tutte le carte in regola per catturare uncerto tipo di pubblico e garantire incassi notevoli. Woochi è un film d' azione / fantasy il cui protagonista è un mago (Woochi appunto) il cui compito di cacciatore di goblin passa in secondo piano quando la sua indole scapestrata prende il sopravvento. Rinchiuso in una pergamena e liberato nei giorni nostri, si troverà a lottare con il suo secolare nemico in un mondo a lui totalmente alieno nel quale però non faticherà ad incontrarsi. Forse proprio la maniera in cui Woochi si relazione con le “novità” del mondo moderno, è una delle cose più riuscite di un film che non nasconde, dietro l'uso spettacolare e abbondante di effetti speciali ed un preponderante registro comico, la sua natura puramente commerciale. Un film di puro intrattenimento insomma, ambizioso solo al'apparenza, comunque moderatamente riuscito e divertente.

CITY OF LIFE AND DEATH
Regia di Lu Chuan

La città a cui si riferisce il titolo e Nanchino, teatro di una delle più vergognose e tragiche pagine della nostra storia recente, teatro di una sanguinosa strage compiuta dall' esercito giapponese a seguito della conquista della città stessa. Una ferita ancora aperta tra giapponese e cinesi, che Lu Chuan racconta senza sconti dedicando la pellicola stessa alle 300.000 vittime e poi mostrandoci gli agguerriti scontri per la difesa della città e le atrocità compiute su uomini, donne bambini dall' esercito occupante. Il film è fotografato in un efficace bianco e nero e diretto con sicurezza usando la camera a mano per mostrarci gli orrori e l'assurdità della guerra sulle distese impressionanti di cadaveri, sui corpi nudi delle donne stuprate o sui volti segnati dei protagonisti. Il rischio di fare una pellicola propagandistica o politicamente schierata sembra sia stato abilmente evitato così come si è tenuta da parte quasi completamente la cronaca storica preferendo raccontare il dramma umano di quell' orribile massacro attraverso i protagonisti cinesi ma anche attraverso gli occhi di un giovane soldato giapponese. Non ci sono buoni o cattivi, c'è solo la guerra che trasforma gli uomini in vittime e carnefici.

CLASH
Regia di Le Than Son

Per giudicare un film come Clash bisogna tener presente le condizioni dell' industria cinematografica vietnamita ancora troppo poco sviluppata (e forse con pochi fondi a disposizione) per poter puntare a risultati completamente soddisfacenti. Basti pensare agli sponsor che compaiono a più riprese durante il film o al fatto che la super star Johnnie Tri Nguyen abbia scritto e interpretatato il film lasciado la regia ad un completo esordiente. Le vicende narrate nella pellicola sono incentrate su di una donna che pur di riavere indietro la sua bambina è disposta a lavorare per un pericoloso boss della malavita e a circondarsi di poco raccomandabili “collaboratori” tra cui lo stesso Nguyen nel ruolo di un poliziotto infiltrato. C'è poco altro da dire su questo genere di film la cui storia è un pretesto per legare assieme le sequenze di combattimento, piacevoli ma ancora distanti anni luce dai livelli raggiunti dai “fratelli” tailandesi. Si può comunque applaudire alle doti atletiche di Johnnie Nguyen e a quelle di Ngo Thanh Van che interpreta il ruolo della bella protagonista. Il resto è facilmente trascurabile e dimenticabile.

5 comments:

nicolacassa said...

The bugs detective era veramente una cagataaaaa!!!!!

Weltall said...

@Nick: ma no dai, si è visto di peggio ^__^ Sicuramente non c'era abbastanza materiale da farci un film, però qualche sincera e grassa risata me la sono fatta ^__*

nicolacassa said...

io ci avrei fatto un corto succulento :)

Evan Wu said...

I cried when I saw CITY OF LIFE AND DEATH, the slaughter scenes in the movie are so horrible. :(

Weltall said...

@Evan: City of LIfe and Death it's a beautiful movie, it hurts but it's beautiful. It shows the uselessness of war, the same war that turns men into beasts. I really appreciated the point of view of the japanese soldier.
It's not hard to understand why this movei made you cry, my friend!