Monday, September 16, 2013

Delusione ELYSIUM

Alieni profughi atterrati con un astronave-carretta in Sud Africa ed emarginati ed isolati come durante l' apartheid. Con questa idea Neil Blomkamp diresse il corto che lo porto ad attirare le attenzioni delle Major e che gli permisero in seguito di trasformarlo in un convincente lungometraggio che miscelava sapientemente action, fantascienza e politica. A distanza di qualche anno il regista sud africano torna con un nuovo progetto che, rispettando la formula del precedente District 9, ci porta in un non lontanissimo futuro dove a causa della eccessiva sovra popolazione, i ricchi ed i potenti si sono trasferiti in blocco su di una stazione orbitante, la Elysium che da anche il nome al film. Sulla carta tutto bene insomma, se non fosse che la somma delle sue parti non da certo il risultato sperato: il primo problema sorge proprio sulle basi cui si fonda questo immaginario futuro distopico. Su Elysium la gente non si ammala mai grazie alle più moderne tecnologie mediche mentre sulla terra i meno abbienti sono costretti a servirsi di un precario sistema sanitario o, nel peggiore dei casi, destinati ad una morte sicura. L' idea che Blomkamp voglia in qualche modo raccontare in chiave fantascientifica la necessità che hanno alcuni dei Paesi più sviluppati di rendere il servizio sanitario un diritto uguale per tutti (qualcuno ha detto USA?) funziona bene almeno fino a quando il messaggio, molto diretto e propinato in maniera banale e ridondante, non perde rapidamente la sua efficacia. Questo è probabilmente il risultato di una sceneggiatura che non è in grado di inquadrare completamente tutte le problematiche di una società dove la separazione tra ricchi e poveri è addirittura planetaria, rendendo davvero difficile credere che si desideri fuggire verso Elysium solo per poter sfruttare le più avanzate tecnologie in campo medico. Per il resto il film ha le caratteristiche tipiche del blockbuster, impreziosito dalle atmosfere sporche e polverose che già caratterizzarono District 9 e da un ritmo comunque sostenuto per tutta la durata. I personaggi appena abbozzati ed un finale davvero poco ispirato, ci riportano però a bomba sui problemi, seri, che Elysium non riesce proprio a nascondere, dove l' aspetto sociale e politico, debole già di suo, non si fa parte complementare con quello più prettamente action e commerciale, uniformandosi a prodotti per il grande pubblico che non vorremo mai vedere associati ad un nome interessante come quello di Blomkamp.

Recensione già pubblicata su CINE20.


1 comment:

Pupottina said...

nonostante il grande lancio pubblicitario, non mi ha colpita minimamente