Tuesday, June 15, 2010

"The battle of the sexes just got bloody"

Un gruppo di amici decide di passare un weekend fuori città per dare supporto morale ad uno di loro fresco fresco di divorzio. Il programma è semplice: "no girls allowed" e tutti a bordo di un pulmino noleggiato in direzione di un piccolo paese immerso nella campagna inglese. Ma il loro programma subisce un' improvvisa variazione quando, giunti nella piccola cittadina, scoprono che tutte le donne si sono trasformate in feroci assassine con istinti cannibali e gli uomini sono il loro pasto preferito. Doghouse di Jake West è facilmente inseribile nel filone britannico delle commedie horror, sicuramente più vicino a Shawn of the Dead che a Lesbian Vampire Killers. Pur non raggiungendo le vette del film di Edgar Wright, Doghouse è indubbiamente uno zombie-movie con tutti le carte in regola, partendo dalla natura sperimentale dell' infezione fino splatter più gustoso tutto amputazioni, sangue a fiumi e interiora varie. Niente di nuovo fondamentalmente, il che non è un bene per un film che si va ad inserire in un sotto-genere già ricco (per non dire saturo) dove è necessario giocarsi le carte migliori per emergere dalla massa. Ma Doghouse riesce comunque a fare la sua parte indipendentemente dagli aspetti più truculenti che tanto piacciono in questo pellicole, ma soprattutto riesce a divertire. E tutto parte dall' impostazione stessa del film, i maschi contrapposti alle donne. Una battaglia tra i sessi portata al suo estremo dove le donne sono (letteralmente) delle mangia-uomini che vogliono prendersi la loro rivincita sul sesso opposto profondamente maschilista. Su questo aspetto sviluppa tutta la sua comicità, una misoginia impenitente che non lascia spazi per prese di coscienza ma anzi compatta il gruppo di protagonisti anche quando si trovano faccia a faccia con la morte. Il risultato potrà non piacere a tutti ma è profondamente ironico e tanto, tanto divertente.

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