Wednesday, April 22, 2009

"WE HAVE TO GO BACK!!!" ovvero CHIUSURA PER FAR EAST (2009)

Anche quest' anno si va al Far East e anche quest' anno il blog chiude per una decina di giorni. La manifestazione comincia venerdì 24 ma per evitare la devastazione da viaggio che ci ha colpiti l' anno passato, ci siamo organizzati per arrivare a Udine un giorno prima. Ci si rilegge al mio rientro allora, con un resoconto dettagliato sul festival e su tutti i film visionati.
Un saluto a tutti ^__^

P.S.: mentre il blog rimarrà fermo, potrei postare qualcosina su Facebook, connessione e voglia permettendo ^__*

Tuesday, April 21, 2009

ASPETTANDO IL FEFF 11...(4)

Passaggio di testimone...


La manifestazione si chiude con una danza di ombrelli sotto la pioggia, per mano di Johnnie To...



...e si riapre con il muay thai di Tony Jaa.

Monday, April 20, 2009

FAR EAST FILM FESTIVAL 11 - IL CALENDARIO


Il calendario finalmente!!!
Di seguito, tutti i film in concorso giorno per giorno, ma se volete andare un po' più nel dettaglio date un' occhiata
qui.

Venerdì 24 aprile 2009

Ong Bak 2
Regia:Tony JAA and Panna RITTIKRAI

Crazy Racer
Regia:NING Hao

Sabato 25 aprile 2009

Chants of Lotus
Regia:Nia DINATA, Upi, Lasja F. SUSATYO, Fatimah T. RONY

Cape No. 7
Regia:WEI Te-sheng

All About Women
Regia:TSUI Hark

One Million Yen Girl
Regia:TANADA Yuki

The Handsome Suit
Regia:HANABUSA Tsutomu

The Beast Stalker
Regia:Dante LAM

Chocolate
Regia:Prachya PINKAEW

Domenica 26 aprile 2009

Life is Cool
Regia:Equan CHOE

The Rainbow Troops
Regia:Riri RIZA

If You Are The One
Regia:FENG Xiaogang

Fish Story
Regia:NAKAMURA Yoshihiro

Frozen Flower
Regia:YOO Ha

Instant Swamp
Regia:MIKI Satoshi

Somtum
Regia:Nontakorn TAWEESUK

Lunedì 27 aprile 2009

My Only Ü
Regia:Cathy GARCIA-MOLINA

Drop
Regia:SHINAGAWA Hiroshi

The Triumphant General Rouge
Regia:NAKAMURA Yoshihiro

Radit & Jani
Regia:Upi

K-20: Legend of the Mask
Regia:SATO Shimako

Connected
Regia:Benny CHAN

Love Master 3
Regia:TAJIRI Yuji

Martedì 28 aprile 2009

Baler
Regia:Mark MEILY

My Dear Enemy
Regia:LEE Yoon-ki

Desires Of The Heart
Regia:MA Liwen

The Way We Are
Hong Kong Stories: The TV Works of Ann Hui
Regia:Ann HUI

Departures
Regia:TAKITA Yojiro

Rough Cut
Regia:JANG Hoon

The Forbidden Legend - Sex & Chopsticks
Regia:Cash CHIN

Mercoledì 29 aprile 2009, THE HORROR DAY

A Bloodthirsty Killer
Regia:LEE Yong-min

Rule #1
Regia:Kelvin TONG

Rahtree Reborn
Regia:Yuthlert SIPPAPAK

Takut: Faces Of Fear
Regia:Rako PRIJANTO, Riri RIZA, Ray NAYOAN, Robby ERTANTO, Raditya SIDHARTA, "The MO Brothers" (Kimo STAMBOEL & Timothy TJAHJANTO)

The Forbidden Door
Regia:Joko ANWAR

4BIA
Regia:Yongyoo THONGKONGTOON, Paween PURIJITPANYA, Banjong PISANTHANAKUN, Parkpoom WONGPOM

Coming Soon
Regia:Sophon SAKDAPHISIT

Giovedì 30 aprile 2009

Caregiver
Regia:Chito S. ROÑO

Tactical Unit: Comrades in Arms
Regia:LAW Wing-cheong

Crush And Blush
Regia:LEE Kyoung-mi

Fiction.
Regia:Mouly SURYA

The Good, The Bad, The Weird
Regia:KIM Jee-won

Lalapipo - A Lot Of People
Regia:MIYANO Masayuki

Venerdì 1 maggio 2009

Hello Schoolgirl
Regia:RYU Jang-ha

The Story Of The Closestool
Regia:XU Buming

Love Exposure
Regia:SONO Sion

Scandal Makers
Regia:KANG Hyoung-chul

Ip Man
Regia:Wilson YIP

Fireball
Regia:Thanakorn PONGSUWAN

Sabato 2 maggio 2009, THE CLOSING

True Women For Sale
Regia:Herman YAU

Climber's High
Regia:HARADA Masato

The Accidental Gangster
Regia:YEO Kyun-dong

Best Of Times
Regia:Yongyoot THONGKONGTOON

Yatterman
Regia:MIIKE Takashi

Trouble Makers
Regia:CAO Baoping

Mano a mano che veniva svelata nel corso dei mesi passati, la selezione dell' undicesima edizione del Far East Film Festival ha riservato parecchie interessantissime sorprese. Tanto per cominciare l' anteprima europea di Ong Bak 2 che farà anche da apripista ad altri tre film dedicati all' action made in Tailandia (tra cui Chocolate).
Tra i nomi importanti non si può non citare il nuovo film di Feng Xiaogang, quello di Tsui Hark e Wilsopn Yip con il suo Ip Man.
Non manca di certo la corea che presenta due registi esordienti, Jang Hoon e Lee Kyoung-mi (rispettivamente prodotti da Kim Ki-duk e Park Chan-wook), e il blockbuster The Good The Bad The Weird di Kim Jee-woon che sarà anche ospite durante il festival.
I titoli da elencare sarebbero molti (come l'anteprima mondiale del nuovo di Miki Satoshi o Departures, vincitore del premio Oscar come miglior film straniero) ma ci sarà tempo più avanti per parlarne. Impossibile invece non citare il vero colpaccio messo a segno dall' organizzazione de FEFF: Yattaman di Takashi Miike. Si, si, proprio QUEL Yattaman, uscito da pochissimo nelle sale giapponesi, avremo l'estremo piacere di vederlo al FEFF come film di chiusura della manifestazione...e non sto più nella pelle!!!

Sunday, April 19, 2009

Lyric of the Week + Video / STARSAILOR - TELL ME IT'S NOT OVER


Thought I'd lost you once again
All that drinking brought some trouble to our name
Late at night I feel no shame
All my old world stories take me back again

Now the lights out
I discover
She is sleeping
With another
Oh tell me it's not over

What a place to seal your fate
A deserted car park not even a date
Please don't tell me it's too late
If you looks someone don't throwin all the way

Now the lights out
I discover
Just a weekend
Undercover

Tell me it's not over
Tell me it's not over
Tell me it's not over

Now the lights out
I discover
Just a weekend
Undercover
Now the lights out
I discover
She is sleeping
With another

Tell me it's not over

Friday, April 17, 2009

ASPETTANDO IL FEFF 11...(3)

Un lucido sguardo alla Corea nelle splendide pellicole degli anni '50 di Shin Sang-ok


APPLAUSI!!!

Thursday, April 16, 2009

"Save the planet. What for? And from what? From ourselves? "

Se guardiamo indietro al passato, poi al presente e infine al futuro, al modo in cui viviamo o la maniera in cui l'uomo commette sempre gli stessi errori, non stupisce se, tanto la letteratura quanto la cinematografia di fantascienza ha ipotizzato sempre un avvenire poco felice per il genere umano e la terra tutta. In Babylon A.D. (non conoscendo il libro mi riferirò unicamente al film) il mondo è tanto diverso quanto simile al nostro. Il protagonista, Turop, ex militare diventato mercenario, vive e "lavora" in una Russia devastata da guerra e fallout nucleari, dove solo i mercenari fanno affari mentre la popolazione cerca con estreme difficoltà di fuggire. Un giorno Turop riceve l'incarico che potrebbe finalmente permettergli di rientrare negli Stati Uniti, Paese nel quale è ricercato come terrorista, scortare una ragazzina e la sua tutrice, da un convento in Mongolia fino a New York. Babylon A.D. è un film che, a dispetto di quel che mi aspettavo, riserva qualche piacevole e limitata sorpresa. Innanzi tutto il contesto "storico" nel quale il film è ambientato è molto interessante e pone le basi per alcune riflessioni tipiche di questo cinema: il mondo futuro come riflesso distorto del nostro presente o la religione come strumento politico per guidare le masse. Peccato che queste cose rimangano troppo sullo sfondo e si preferisca dare risalto al lato action della pellicola giustificando così la presenza di Vin Diesel nel cast. Presa coscienza di questo si può proseguire la visione perfettamente consci di quel che ci aspetta ma, ecco che il film mostra nuovamente i suoi limiti: Mathieu Kosovitz non sembra proprio a suo agio con le scene d'azione e basta la prima scazzottata (ma anche la sparatoria nelle strade di New York rende bene l'idea), confusionaria e poco comprensibile, per farsi un' idea. Insomma un film che tra fantascienza impegnata e action tamarro, non convince come dovrebbe in nessuna delle due strade che prova a intraprendere. Ultimo ma non ultimo problema e Vin Diesel. Cioè Vin Diesel, ripeto. Ma chi è che affiderebbe il futuro dell' umanità a Vin Diesel? Non scherziamo per cortesia. Io al massimo gli affiderei una moneta da un euro convinto di tenerlo impegnato per un paio di giorni mentre cerca di scartarlo per mangiarsi il cioccolato.

Wednesday, April 15, 2009

La Degeneration di Resident Evil

L' industria cinematografica hollywoodiana sono anni che prosegue la sua espansione tentacolare alla ricerca di mercati alternativi da sfruttare per sopperire ad una ormai fin troppo evidente mancanza di idee originali dei suoi sceneggiatori. Come se non bastasse l' epidemia dei remake che non sembra destinata a finire a breve termine (e probabilmente, a non finire mai), anche i fumetti e i videogiochi sono stati sfruttati a dovere, soprattutto quei grandi nomi di richiamo per il popolo dei videogiocatori. Qualcuno ricorderà con ribrezzo lo Street Fighter con Van Damme, Mortal Kombat o Super Mario. Più recente e pertinente al film di cui voglio parlare, è il caso di Resident Evil, la famosa saga horror prodotta dalla software house giapponese Capcom, che vanta lo sfruttamento del suo nome già per tre pellicole. Ma chi ha bruciato tante ore della sua vita dietro al videogioco, come il sottoscritto, sa bene che i film con protagonista la bella Milla Jovovich si ispirano al materiale originale ma poco o nulla hanno a che fare lo storytelling sviluppato negli anni sul frangente videoludico. Ad anticipare l' uscita del quinto capitolo della saga per le console casalinghe, Capcom e Sony pubblicano per il mercato dell' home video Resident Evil Degeneration, primo film ad essere direttamente collegato alla continuity ufficiale e realizzato completamente in computer grafica. La storia si svolge tra gli eventi di Resident Evil 3 e la missione europea di Leon (Resident Evil 4). Dopo la distruzione di Racoon City, bombardata dall' esercito per evitare che il virus creato dall Umbrella Corporation si diffondesse in tutto il Paese, l' azienda vede le sue azioni crollare in Borsa e così quelle di tutte le industrie farmaceutiche accusate di fare esperimenti su cavie umane come le WilFarm. Ed è proprio quest' ultima ad essere nel mirino di TerraSave, associazione umanitaria con la quale collabora Claire Redfield, una delle sopravvissute nel disastro di Racoon City che questa volta rimane coinvolta in una nuova diffusione del T-virus in quello che sembra un attacco terroristico in un aeroporto. Anche la SWAT interviene insieme all' agente speciale Leon S. Kennedy. La coerenza con quanto narrato nei vari giochi della serie è garantita dalla presenza alla produzione di Hiroyuki Kobayashi, storico sviluppatore dei vari Resident Evil e la storia è parecchio piacevole da seguire (c'è anche qualche flashback e citazione che farà contenti tutti quelli che hanno giocato al secondo capitolo della saga) anche per chi non ha mai avuto a che fare con il videogioco. Quello che fa storcere un po' il naso, ed abbassa un po' la valutazione complessiva del progetto, è la realizzazione tecnica generale del film. Non so se dipenda da questioni di budget o che altro, ma la qualità delle animazioni in CG non sembra proprio al passo coi tempi. Non è tutto malvagio, chiariamoci subito, solo che certe volte i personaggi sembrano troppo rigidi, così come le espressioni facciali davvero poco credibili. Voglio dire, se avete modo di provare uno dei più recenti giochi per le console di ultima generazione vi rendete subito conto di come la qualità grafica sia ben superiore a quella di Degeneration, difetto difficilmente perdonabile se non siete cultori del videogioco. Per tutti gli altri, fan della saga zombi di casa Capcom, il film è decisamente consigliato.

Tuesday, April 14, 2009

IL MATRIMONIO DI LORNA come primo approccio ai Dardenne

E' pieno di disperazione Il Matrimonio di Lorna, l' ultimo film dei fratelli Dardenne. Una disperazione non sbandierata ai quattro venti, ma comunque presente, sia fuori campo che compressa tra i margini dell' inquadratura e la protagonista, sempre al centro di essa, seguita senza sosta dalla macchina da presa dall' inizio fino alla fine del film.
In questo contesto, nient' altro che la realtà in cui viviamo nuda e cruda e forse anche per questo ancora più difficile da accettare, si muovono i personaggi scritti da Luc e Jean-Pierre nella loro sceneggiatura giustamente premiata a Cannes: Lorna, di origini albanesi, ha sposato Claudie, giovane tossicodipendente, per ottenere la cittadinanza belga. Fabio, intermediario di questa operazione, ha organizzato anche l'omicidio di Claudy con una overdose, che permetterà a Lorna di sposare un uomo russo a sua volta intenzionato a prendere la cittadinanza. Quest' ultimo matrimonio frutterà a Lorna un bel po' di soldi che le permetteranno di aprire un bar da gestire con il fidanzato. Ma gli ingranaggi umani di questo "meccanismo" perfettamente collaudato sono soggetti per loro stessa natura a variabili spesso incontrollabili e non prevedibili, come un sentimento che nasce inaspettatamente e che non si può negare ne respingere.
Persone come Lorna lottano tutta la vita per non affogare, nuotando costantemente contro corrente per raggiungere un briciolo di felicità, spesso ingannati da miraggi ai quali aggrapparsi per poi ritrovarsi nulla tra le mani e andare a fondo.
E' così l'amore per Claudy.
E' così una gravidanza inaspettata che apre le porte ad una seconda possibilità, una nuova speranza da difendere.
Ma sono solo piccole perle in mezzo al fango, attimi di felicità che durano giusto il tempo di un sorriso.

Friday, April 10, 2009

Pausa pasquale


Oh bè, Pasqua è alle porte ed io come di consueto mi prendo una piccola pausa, metto il blog in stand-by e riavvio tutto al più tardi martedì prossimo.
Buona Pasqua a tutti quindi e se non la festeggiate allora:
a) Buon weekend
b) Buone vacanze
c) Buone ferie
Scegliete voi quel che preferite
Ciaooooo ^__^

Thursday, April 09, 2009

ASPETTANDO IL FEFF 11...(2)

FRAMES...







(Per chi se lo stesse chiedendo i film sono, nell' ordine, ADRIFT IN TOKYO, THE ASSEMBLY, THE DETECTIVE, YOUR FRIENDS, CROWS ZERO, MAD DETECTIVE)

Wednesday, April 08, 2009

Per un quanto di sollievo

Quantum of Solace è il ventiduesimo film su James Bond nonché il secondo a vedere la spia nata sulle pagine dei romanzi di Ian Fleming, interpretata da Daniel Craig. Forti di una scelta attoriale così particolare e vincente che, considerati i precedenti interpreti del celebre 007 andava proprio contro l'immagine (o l'aspetto) da tempo entrato nell' immaginario collettivo, i produttori hanno voluto sfruttare al massimo il grande successo di Casino Royale e far si che il nuovo film di Bond fosse il diretto seguito del precedente. Questo fatto che di per se comporta una grande novità nella lunga storia cinematografica di 007 (se non vado errato è la prima volta che succede una cosa del genere) significa anche che se non avete visto Casino Royale o se ne avete solo vaghi e sbiaditi ricordi, forse vi troverete un po' in difficoltà nel seguire l' evolversi delle vicende, specialmente all' inizio o quando viene tirato in ballo qualche personaggio apparso nel film precedente. Un ripasso è quindi caldamente consigliato se volete seguire gli eventi di Quantum of Solace (che comunque vive di vita propria, non temete) che da quanto si legge in giro, inizia poco dopo la fine degli eventi di Casino Royale. Ritroviamo James, a seguito di un rocambolesco inseguimento in auto, portare nella "sede" italiana dei servizi segreti inglesi, un esponente della misteriosa organizzazione responsabile del tradimento e della morte di Vesper, la donna di Bond. Scoperto che questa famigerata organizzazione ha infiltrati anche nei servizi britannici, 007 inizia una caccia spietata più vicina ad una vendetta personale piuttosto che all' adempimento del suo dovere. Se a Casino Royale si deve l'aver riportato in auge il personaggio di James Bond, capace di tesissimi duelli anche sul tavolo da poker, il cambio (inaspettato) in sede di regia porta il film a diventare un action a tutto tondo che continua a tenere al centro dell' attenzione la spia più famosa del mondo e le sue abilità, limitando al massimo l'ausilio di tecnologia e gadget. Girato ai quattro angoli del globo, non si può che premiare la scelta del regista Marc Foster di usufruire il meno possibile di set in studio o di schermo verde, preferendo dirigere le belle e numerose sequenze d'azione direttamente on-location. Non capisco e non condivido le tante critiche mosse a questo film anche perché da un film di Bond (a parte le questioni "sequel" indicate in apertura) non mi aspetto niente di diverso. E preferisco cento volte un' altro film di 007 così, piuttosto che fare un passo indietro all' era Brosnan. Prevedibile e (mi sa) inevitabile il seguito del seguito.

Tuesday, April 07, 2009

Amore e scelte

Uscito malamente da una storia d'amore molto importante, Leonard entra in depressione e tenta più volte il suicidio senza riuscirci. Trasferitosi dai genitori per qualche tempo, inizia a lavorare nell' azienda di famiglia che il padre vorrebbe fondere con una ditta più grossa. I genitori cercano anche di farlo fidanzare con la bella figlia del futuro socio in affari del padre, ma Leonard perde completamente la testa per Michelle, ragazza con qualche problema di droga, trasferitasi da poco nel suo palazzo. Leonard è uno di quei personaggi che, o ti ci immedesimi o provi per lui un antipatia e un fastidio facilmente descrivibili. Questo modo di percepire il personaggio rende l'idea del modo in cui il personaggio stesso è stato scritto, una maniera vera e sincera, forse non accomodante ma assolutamente reale. Ed è reale anche il modo in cui il film di James Gray parla di un sentimento universale come l' amore, senza andare alla ricerca di facili sentimentalismi, affidandosi ad un grande cast, immergendo tutto in una New York molto intima, ma lasciando tutto sospeso tra il più classico dei triangoli: Sandra, amorevole e protettiva, è innamorata di Leonard ma lui non la ama. Leonard è innamorato di Michelle, mentre lei mette bene in chiaro di non provare amore per lui. Molto lontano dal dilemma "meglio la bruna o la bionda?" o dal ricercare un certo tipo di bellezza, Leonard cerca di curare il suo cuore ferito con un ideale d'amore che lo renda anche libero da legami con una famiglia forse troppo apprensiva nei suoi confronti. Punta perciò all' amore impossibile, quello che porta sofferenza, quello che ti spinge fino all' orlo del baratro dal quale Leonard è già caduto un paio di volte, ma lasciandosi aperta la possibilità di rifugiarsi nell' amore caldo e rassicurante di Sandra. Un indecisione ed un' insicurezza che traspare anche fisicamente, che si percepisce nel modo in cui Leonard cammina, nel modo in cui tiene lo sguardo basso o quando quello stesso sguardo osserva senza vedere. Sono soprattutto le persone che Leonard non "vede", le ha di fronte ma non le definisce (si accorge della bellezza di Michelle solo dopo il loro incontro intimo sul tetto), non le inquadra (nelle sue foto non ci sono soggetti umani "le persone guardano le foto. Non c' è bisogno che ci stiano anche dentro"). Solo nel finale il suo sguardo si alza e si accende, trasmettendo la tragica certezza che l'amore e la felicità che cercava sono andate perse per sempre.

Monday, April 06, 2009

I ragazzi "cinematografici" del 20° secolo: Capitolo 1

Personalmente considero Naoki Urasawa uno dei più grandi mangaka che il Giappone possa vantare. Se i suoi disegni si distinguono per un tratto ormai diventato inconfondibile, sono le storie il vero fiore all' occhiello delle sue opere che ne fanno, senza ombra di dubbio, uno dei migliori scrittori di fumetti a livello mondiale. Le trame dei suoi lavori dimostrano una capacità di scrittura impressionante, una passione per storie frammentarie, una ricerca quasi maniacale per creare quadri complessi, oscuri ma mai fini a se stessi. Basta leggere fino in fondo le sue opere per rendersi conto che Urasawa non compone i suoi puzzle a tentoni ma ha perfettamente in mente il disegno finale da ricreare. Monster ne è un esempio ma forse 20th Century Boys, che personalmente considero uno dei capolavori manga moderni, rende ancora di più l'idea. Un racconto a cavallo tra passato, presente e futuro, un incastro di ricordi, flashback e flashforward impeccabile dal primo fino all' ultimo volume. E i volumi sono ventidue più i due del capitolo finale (intitolato 21st Century Boys), quindi neanche pochi. Si arriva così alla fatidica domanda: può un film raccontare come si deve un' opera così ampia e articolata? Forse uno no, ma tre è probabile. Deve essere questo che hanno pensato i produttori quando hanno deciso di trasformare in un live-action il manga di Urasawa. Al momento è uscito solo il primo film di questa trilogia (il secondo è arrivato nelle sale giapponesi a fine gennaio 2009) che ripercorre gli avvenimenti fino al dopo Capodanno di Sangue del 2000. Facciamo la conoscenza di Kenji e degli altri personaggi (ci sono proprio tutti da Yoshitsune a Mon-chan, da Manjome a Dio) mentre scoprono che qualcuno sta realizzando la storia che da bambini scrissero nel "libro delle profezie": virus, attentati, tutto coincide alla perfezione e tutto conduce alla setta dell' Amico, dietro la cui maschera sembra nascondersi un loro vecchio compagno di scuola. La sceneggiatura curata, tra gli altri, dallo stesso Urasawa (ed è un bene!!!) percorre fedelmente tutti gli avvenimenti dei primi cinque volumi del manga, prendendosi giusto qualche licenza necessaria a semplificare certi passaggi per rendere, almeno così credo, più abbordabile questo tipo di prodotto anche a chi non ha letto il manga (ma il mio consiglio è di mettere mano al portafoglio e regalarsi questa perla imperdibile). Chi il manga l'ha letto invece, potrebbe avere la sensazione che tutto sia stato troppo compresso e che il susseguirsi degli eventi sia troppo meccanico (le scene si susseguono con stacchi di montaggio troppo netti a volte) togliendo respiro ai vari blocchi narrativi. Sorprendentemente, Nonostante le due ore e mezza di durata, si arriva alla fine abbastanza in fretta e ci si chiede se una mezz' oretta in più non avrebbe potuto rendere la sceneggiatura più "morbida" in alcuni punti ma soprattutto restituire quel senso di inquietudine di cui l'opera originale è pregna, o quell' alone di nostalgia che pervade tutti i momenti ambientati negli anni '60. Da un punto di vista registico, come spesso accade nelle produzioni giapponesi, il film non spicca particolarmente. Yukihiko Tsutsumi sembra messo li semplicemente a svolgere un compitino già pronto e qualche bella sensazione ce la regalano alcune scelte di montaggio e l' utilizzo del suono nelle sequenze dove l'amico è protagonista. Bisogna rendere atto della grandissima cura posta nel ricostruire tutti i luoghi concepiti a livello visivo da Urasawa e un buon uso di effetti speciali specialmente nella sequenza del Capodanno di Sangue. Presa coscienza di questi difetti, che grazie al cielo non rovinano la visione del film, mi sento di premiare il primo film di 20th Century Boys con una sufficienza piena e meritata. Dare di meno sarebbe ingiusto, così come sbilanciarmi verso l'alto considerato che questo è solo l' inizio di un progetto più vasto. Non rimane che attendere il secondo film il cui trailer è presente alla fine dei titoli di coda.

Sunday, April 05, 2009

Lyric of the Week + Video / DEPECHE MODE - WRONG

**Grande ritorno. Video fantastico.**


Wrong
Wrong
Wrong
Wrong

I was born with the wrong sign
In the wrong house
With the wrong ascendancy
I took the wrong road
That led to the wrong tendencies
I was in the wrong place at the wrong time
For the wrong reason and the wrong rhyme
On the wrong day of the wrong week
I used the wrong method with the wrong technique

Wrong
Wrong

There’s something wrong with me
Chemically
Something wrong with me
Inherently
The wrong mix in the wrong genes
I reached the wrong ends by the wrong means
It was the wrong plan
In the wrong hands
With the wrong theory for the wrong man
The wrong lies, on the wrong vibes
The wrong questions with the wrong replies

Wrong
Wrong

I was marching to the wrong drum
With the wrong scum
Pissing out the wrong energy
Using all the wrong lines
And the wrong signs
With the wrong intensity
I was on the wrong page of the wrong book
With the wrong rendition of the wrong hook
Made the wrong move, every wrong night
With the wrong tune played till it sounded right yeah

Wrong
Wrong

Too long
Wrong

Too long
Wrong

Too long
Wrong

Too long
Wrong

Too long

I was born with the wrong sign
In the wrong house
With the wrong ascendancy
I took the wrong road
That led to the wrong tendencies
I was in the wrong place at the wrong time
For the wrong reason and the wrong rhyme
On the wrong day of the wrong week
I used the wrong method with the wrong technique

Wrong

Friday, April 03, 2009

ASPETTANDO IL FEFF 11...(1)

Pensate di intendervi di film di fantascienza?
Se non avete visto
Resiklo, non avete visto niente!!!


LA RACCOLTA DIFFERENZIATA SALVERÀ IL MONDO ^__^!!!

Thursday, April 02, 2009

Italian Online Movie Awards 2009 - NOMINATIONS


E anche quest' anno IOMA. Sono state annunciate proprio ieri sera, in diretta su www.radiopress.it e sul forum del sito, le nomination per questa edizione 2009. Eccole di seguito:

---NOMINATIONS---

MIGLIOR FILM (3 su 5)
Il Cavaliere Oscuro
Lasciami Entrare
Milk
Revolutionary Road
The Wrestler
Wall-E

MIGLIOR FILM ITALIANO (2 su 5)
Gomorra
Il Divo
Il Papà di Giovanna
Pranzo di Ferragosto
Tutta la Vita Davanti

MIGLIOR REGIA (2 su 5)
Clint Eastwood - Changeling
Darren Aronofsky - The Wrestler
Gus van Sant - Milk
Matteo Garrone - Gomorra
Paolo Sorrentino - Il Divo

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE (1 su 5)
Kung-fu Panda
Valzer con Bashir
Wall-E

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (4 su 5)
Frank Langella - Frost/Nixon
Leonardo Di Caprio - Revolutionary Road
Mickey Rourke - The Wrestler
Sean Penn - Milk
Toni Servillo - Il Divo

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (3 su 5)
Kate Winslet - The reader
Meryl Streep - Il Dubbio
Angelina Jolie - Changeling
Kate Winslet - Revolutionary Road
Ellen Page - Juno

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (1 su 5)
Brad Pitt - Burn After Reading
Heath Ledger - Il Cavaliere Oscuro
James Franco - Milk
Michael Shannon - Revolutionary Road
Philip Seymour Hoffman - Il Dubbio

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA (1 su 5)
Amy Adams - Il Dubbio
Marisa Tomei - The Wrestler
Penelope Cruz - Vicky Cristina Barcelona
Rosemarie DeWitt - Rachel sta per Sposarsi
Taraji P. Hanson - Il Curioso Caso di Benjamin Button

MIGLIOR CAST (2 su 5)
Bun After Reading
Il Dubbio
Milk
Onora il Padre e la Madre
Revolutionary Road

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE (3 su 5)
Il Divo
In Bruges
Juno
Milk
The Wrestler

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE (3 su 5)
Frost/Nixon
Gomorra
Il Dubbio
Lasciami Entrare
Revolutionary Road

MIGLIOR FOTOGRAFIA (2 su 5)
Changeling
Il Cavaliere Oscuro
Il Curioso Caso di Benjamin Button
Lasciami entrare
The Millionaire

MIGLIOR MONTAGGIO (3 su 5)
Il Cavaliere Oscuro
Il Divo
Milk
Onora il Padre e la Madre
The Millionaire

MIGLIOR COLONNA SONORA (3 su 5)
Juno
Milk
Once
The Millionaire
The Wrestler
Wall-E

MIGLIOR SCENOGRAFIA (2 su 5)
Be Kind Rewind
Changeling
Il Cavaliere Oscuro
Il Curioso Caso di Benjamin Button
Revolutionary Road

MIGLIORI COSTUMI (3 su 5)
Changeling
Il Curioso Caso di Benjamin Button
La Duchessa
Milk
Revolutionary Road

MIGLIOR TRUCCO (4 su 5)
Hellboy 2 : The Golden Army
Il Cavaliere Oscuro
Il Curioso Caso di Benjamin Button
Il Divo
The Reader

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI (4 su 5)
Hellboy 2 : The Golden Army
Il cavaliere oscuro
Il Curioso Caso di Benjamin Button
Iron Man
Wanted - Scegli il tuo destino

Come l' anno scorso ho indicato tra parentesi il numero di nomination che ho azzecato in ogni cinquina. Meno dell'
anno scorso e la cosa non mi sorprende vista la quantità di ottimi titoli che hanno sicurmaente creato tante correnti di pensiero tra i giurati. Tra i miei front runner di quest' anno (Il Divo, Lasciami Entrare e Il Cavaliere Oscuro), il film di Sorrentino e quello di Nolan fanno incetta di nomine in categorie molto importanti. Sorprende però che il Divo si aggiudichi la nomination alla regia e non quella per miglior film, soprattutto quest'anno che le pellicole ad andare i nomina sono sei. Il "fenomeno" The Millionaire viene giustamente e drasticamente ridimensionato e sono molto contento invece per la presenza di Lasciami Entrare e Wall-E nella categoria principale e già ora ho difficoltà nello scegliere a chi dare il mio voto. Ottima rosa di nomi tra i protagonisti maschili, mentre per in non protagonisti c'è un' unica, almeno per me, scelta possibile. La categoria Attrici vede la Winslet prendersi ben due nomine (era già successo un paio di anni fa con la Streep), mentre tra le non protagoniste la mia preferenza andrà con molta probabilità alla Tomei. Per quel che riguarda le sceneggiature, ho qualche dubbio sulle non originali mentre, per le originali, Il Divo sarà il mio favorito. Nelle categorie tecniche niente di particolare da segnalare se non la totale mancanza di nomine per Il Treno per il Darjeeling di Wes Anderson. Scontate le mie preferenze per la colonna sonora (Once tutta la vita) e per il film d'animazione (Wall-eeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!). Nel darci appuntamento al 10 maggio 2009 (con un po' di tempo per recuperare qualche altro film) per conoscere i vincitori di questa edizione vi lascio con il bel video riassuntivo di queste nomination:

Wednesday, April 01, 2009

Il 13 porta bene all' esordio di Gela Babluani

13 è solo un numero, ma per molti superstiziosi assume un significato diverso, legato alla fortuna e alla sorte. Tzameti significa tredici in georgiano e dalla Georgia sono emigrati il protagonista di questa storia e la sua famiglia. Lui, Sebastien, lavora come muratore e restaura tetti per portare a casa un po' di soldi. Il suo ultimo lavoro in una villetta va a monte però, quando il proprietario muore senza avergli saldato neanche l'anticipo. Decide perciò di approfittare di un' occasione capitatagli per puro caso, una lettera indirizzata al padrone di casa, legata a qualche tipo di lavoro che avrebbe fruttato un bel guadagno extra. Sebastian segue le istruzioni indicate nella lettera e si trova presto coinvolto suo malgrado in un gioco crudele al quale non può rifiutarsi di partecipare. 13 Tzameti, così si intitola il film di Gela Babluani, se volessimo ricondurlo ad un genere in particolare, potremmo indicarlo come un thriller sicuramente ben lontano però dalla comune concezione che il grande pubblico ha di questi film. Lungometraggio d'esordio, 13 Tzameti è un film sul quale è meglio non approfondire troppo i dettagli della trama e correre il rischio di togliere alla visione (soprattutto la prima) quegli elementi che la rendono sorprendente e affascinate. Fascino che deriva dal bel bianco e nero in cui è girato, che mette l'accento sulla condizione disagiata in cui vive Sebastein e famiglia, e che si fa sempre più opprimente minuto dopo minuto. Il fattore "temporale" tra l'altro, è fondamentale nel film di Babluani. Il regista infatti si prende tutto il tempo che gli occorre, specialmente all' inizio, costruendo il suo film a passi lenti, inserendo elemento dopo elemento con il contagocce. Uno stillicidio ipnotico dal quale non possiamo distogliere lo sguardo una volta capito il "gioco" al quale, come Sebastien, abbiamo deciso di partecipare. Un gioco nel quale un giovane perde la sua innocenza e capisce come va il mondo per le persone come lui, quelle che lottano giorno per giorno per portare a casa quel che basta per vivere. Un gioco dove la posta è comunque quella più alta e non importa se vinci o perdi perché il numero sfortunato è sempre quello che hai in mano.